giovedì 15 luglio 2021

"La Piana Campana, una terra senza confini": ecco i primi scatti dell'allestimento

Le sale si animano con il lavoro degli esperti e con le opere svelate da depositi e scaffali



Archeologi e restauratori al lavoro, vetrine che riprendono vita, sguardi di pietra emersi da scaffali pieni di tesori: al Museo Archeologico Nazionale di Napoli prosegue il work in progress per l'allestimento delle sale dedicate a "La Piana Campana, una terra senza confini". 


 

Ottocento reperti, nella maggior parte provenienti dai depositi e sottoposti ad interventi di restauro fanno parte dell'esposizione, che si collega al percorso di ricerca della mostra "Gli Etruschi e il MANN", abbraccia un arco temporale tra l'Età del Bronzo ed il III sec. a.C.


 

Non solo un nuovo itinerario di visita per l'offerta culturale del nostro Istituto, ma anche un progetto inteso come laboratorio di ricerca permanente sulla Campania antica: il MANN si pone al centro di un itinerario condiviso con altre istituzioni, tra cui la Direzione Regionale Musei della Campania, la Regione Campania, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio - SABAP del Comune di Napoli, la SABAP per l'area Metropolitana di Napoli, la SABAP di Caserta e Benevento, con cui sono stati sottoscritti due protocolli d'intesa, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei; stabilita anche una rete scientifica con la Saint Mary's University (Canada).


 

Il percorso espositivo "La Piana Campana, una terra senza confini", visitabile dal 16 luglio, si articola in due sale: la prima dedicata al territorio, la seconda incentrata sulle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.


Focus, dunque, su storia e cultura dell'area compresa tra la città di Napoli ed i confini con il Lazio: Carinaro, Gricignano, l'antica Cales, Capua e Cuma sono soltanto alcuni dei centri raccontati dal nuovo allestimento del MANN.



L'organizzazione è di Electa.

ESTRATTO COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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