giovedì 15 luglio 2021

QUALE CITTÀ identità, dimensioni, bellezza e diritti di cittadinanza

23 LUGLIO 2021 · PESCARA - EX AURUM

42 ° 27 ’ 14. 08 ’’ N 14 ° 14’ 08. 94’’ E

Con l’alto patrocinio del Senato della Repubblica

Con il patrocinio della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome

Comitato promotore: Dipartimento di Architettura di Pescara, Comune di Pescara, Associazione WOO, Fondazione Europa Prossima, Officina del Senatore Luciano D’Alfonso.

In collaborazione con: Limes – Rivista di Geopolitica, Rivista della Corte dei Conti, RPpress, SIAE

VERSO UNA CARTA DI PESCARA SULLA CITTÀ



Venerdì 23 luglio 2021 dalle ore 11.00 alle 20.00, l’Ex AURUM di Pescara, spazio identitario e storico della città, sarà il luogo di un incontro unico, importante e irrinunciabile “Verso” la progettazione di una “Carta di Pescara sulla Città”. Sessanta autorevoli voci: Presidente del Senato, Ministri, Sindaci, Assessori, Architetti, Urbanisti, Intellettuali, Docenti Universitari, Teologi, Giuristi e Giornalisti dialogheranno sui temi cruciali della città del futuro.

Ad aprire la sessione plenaria alle 11.00 sarà MARIA ELISABETTA CASELLATI – Presidente del Senato della Repubblica, cui seguiranno, fra i numerosi, gli interventi di DANIELE FRANCO – Ministro dell’Economia e delle Finanze e GUIDO BERTOLASO – Capo Dipartimento Emerito della Protezione Civile – La città che protegge.


Nel pomeriggio saranno approfonditi, nel corso di sei sessioni, altrettanti argomenti accompagnati da autorevoli testimonial: 1 – CITTÀ E IDENTITÀ, TESTIMONIAL: CARLO MASCI – Sindaco di Pescara – VALERIA MANCINELLI – Sindaco di Ancona; 2 – CITTÀ, FUTURO E CLIMA, TESTIMONIAL: ROBERTA LOMBARDI – Assessore alla Transizione ecologica e Digitale della Regione Lazio;

3 – CITTÀ, RETI E TRANSIZIONI, TESTIMONIAL: LUCIANO D’ALFONSO – Presidente della Commissione Finanza e Tesoro del Senato della Repubblica; 4 – CITTÀ DELL’ABITARE PUBBLICO, TESTIMONIAL: KOSTABIS BAKOYANNIS – Sindaco di Atene; 5 – CITTÀ, URBIS E CIVITAS, TESTIMONIAL: ERION VELIAJ – Sindaco di Tirana; 6 – LA CITTÀ CHE VIENE DOPO, TESTIMONIAL: ELIO DI RUPO – Ministro Presidente della Vallonia, Primo Ministro Emerito del Belgio.


La sessione plenaria di chiusura vede come testimonial d’eccezione ENZO BIANCO – Presidente del Consiglio Nazionale Anci – La città che si fa Europa.


QUALE CITTÀ si chiuderà alle ore 20.00 con il CONCERTO FINALE di LA BANDA MUSICALE DELLA POLIZIA DI STATO.

QUALE CITTÀ non è un’affermazione ma uno stimolo a interrogarsi sull’attuale complessità urbana. Come vediamo la città? Come la rappresentiamo? Come la viviamo? Come pensiamo di abitarla domani? Partiamo dal presente per disegnare il futuro insieme.

Sono i luoghi, le architetture, le strade, le piazze, sono le storie delle persone, le immagini e le narrazioni a costruire la città. La coscienza e la consapevolezza di cosa ci circonda, dove siamo e dove vogliamo andare saranno sempre più importanti per definire di cosa avrà bisogno la città per

tornare ad abbracciare le necessità dei cittadini, per funzionare a ritmo d’uomo nella prospettiva, sempre più concreta e vicina, di un suo costante allargamento e della scomparsa di confini.


Il 23 luglio sarà il primo passo verso una riflessione sui temi della trasformazione della città e dei cambiamenti che inevitabilmente accresceranno le vicinanze e le prossimità fra le persone.

In questo momento della storia, è stata indicativa l’esperienza pandemica che ha scoperchiato le fragilità e l’insostenibilità delle nostre città, l’attuale modello o stile di vita pare essere privo di opportunità per scelte dei singoli cittadini, impedendo la realizzazione dei personali progetti di vita.

QUALE CITTÀ si pone innanzi tutto tale questione che, con l’obiettivo di favorire la qualità della vita, sollecita il dialogo, rimettendo al centro della città l’immagine di un luogo dove possano realizzarsi la comodità, la formazione del proprio spirito critico, ed anche l’incontro fra domanda e offerta di beni e servizi, ma in una dimensione che scardina e stravolge l’idea del cittadino come mero consumatore.


I modelli fino a qui praticati, la storica visione pianificatoria urbanistica, non solo appaiono superati ma non bastano più a sostenere le esigenze delle città che sempre più spesso rispondono all’emergenza anziché ragionare sulla rigenerazione. Affinché la partecipazione non sia una parola vuota ma entri nel merito delle questioni, affinché grandezza non sia solo sinonimo di vacua gonfiezza, è necessario iniziare a definire quali sono i nuovi diritti da assicurare ai cittadini, regole, alert normativi che dobbiamo immaginare non come slogan, ma come contenuti che portino a convergenza le moltitudini, il cui apporto in porzioni di decisioni si mostra necessario alla costruzione di un pensiero maturo e capace di futuro sul quale la città dovrà sostenersi.


In questo ragionamento, la gestione e la pianificazione dell’armatura urbana, lo spazio pubblico che è quello dove si creano le relazioni attraverso le quali ci definiamo comunità, ma anche quello che riguarda le dimensioni, la responsabilità sociale e culturale sono traguardi che vanno aumentati, spostati in avanti affinché la sfera pubblica sia generatrice di nuovi diritti di cittadinanza.

Ambiente, sicurezza, inclusione, dualità degli spazi, temporalità, multifunzionalità, tecnologia, spazi sociali e culturali della cura sono imprescindibili.



QUALE CITTÀ è la città come progetto di vita, di libertà di determinazione. È incontro, è formazione dei saperi, è tutela allo spirito critico, alla pubblica opinione, è diritto alla comodità e alla felicità.

Se la storica e nota teoria dei “non luoghi”, introdotta dall’antropologo francese Marc Augé nel 1992, in contrapposizione agli spazi che hanno la peculiarità di essere identitari e relazionali, ci ha forse in parte condotto a dimenticarci dei “luoghi”, a non considerare più il rapporto essenziale tra forma e contenuto, è proprio dai luoghi che QUALE CITTÀ invita a ripartire.


Saranno il pensiero giuridico, economico, urbanistico, teologico, architettonico, artistico e culturale a dare forma all’informe, attraverso la sperimentazione, la condivisione di valori, l’inclusività, la trasversalità di saperi e professioni che s’incontreranno a Pescara per l’avvio di un processo rigenerativo che riguarda tanto il pensiero umano contemporaneo quanto come nel concreto abiteremo la città nei prossimi decenni.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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