giovedì 30 settembre 2021

INVERNOMUTO: BLACK MED, POMPEII (2021)

1 ottobre (ore 15.00) – 3 novembre 2021


 

Il percorso di visita include Via Marina/Foro (installazione attiva per 10' all’inizio di ogni ora, dalle 10.00 alle 15.00) e la Casa degli Amorini Dorati (accesso consentito dalle ore 10.00 alle ore 16.30)

Per l’anteprima stampa inviare richiesta accredito a: pompei.ufficiostampa@beniculturali.it

Il Parco Archeologico di Pompei è lieto di annunciare la presentazione in anteprima internazionale, venerdì 1 ottobre 2021, ore 12.00-13.00, di Black Med, POMPEII (2021) di Invernomuto (Simone Bertuzzi, Simone Trabucchi).

Black Med, POMPEII si compone di due interventi sonori all’interno dell’Area Archeologica di Pompei – nella Casa degli Amorini Dorati e in Via Marina/Foro – e sarà accessibile a tutti i visitatori della città antica da venerdì 1 ottobre a mercoledì 3 novembre 2021.

L’opera – realizzata grazie al sostegno di Italian Council (VII edizione, 2019), progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, su presentazione di Fondazione Morra Greco, Napoli con donazione al Parco Archeologico di Pompei – entra a far parte della nuova collezione d’arte contemporanea (Collectio) del Parco all’interno del programma Pompeii Commitment. Materie archeologiche.


Black Med, POMPEII rappresenta il culmine della ricerca del duo di artisti italiani intorno alle riflessioni teoriche sul Black Mediterranean (“Mediterraneo nero”), in riferimento alle ricerche di Alessandra Di Maio (Università degli Studi di Palermo) che ha utilizzato questa definizione nell’ambito degli studi postcoloniali, migratori, transnazionali e della diaspora nel campo dell'africanistica contemporanea. L’opera rientra nel più ampio processo di ricerca in corso di Invernomuto intitolato Black Med, il cui fulcro è la piattaforma web blackmed.invernomuto.info e che si articola, oltre che in un ciclo di opere che ne condividono i risultati provvisori, come accadrà a Pompei, anche in una pubblicazione cartacea che espande il progetto attraverso una serie di contributi teorici (Humboldt Books, Milano) e un programma di presentazioni performative e listening sessions che si sono succedute durante la lavorazione del progetto presso varie istituzioni, tra cui le due istituzioni internazionali partner del progetto: The Green Parrot (Barcellona) e Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra).


L’intervento nella Casa degli Amorini Dorati si basa su una sezione dell’archivio di Black Med chiamata SEASCAPE. In essa sono raccolti brani di varie epoche e generi, accomunati da ampie texture sonore; l’intervento – diffuso attraverso 4 speaker flessibili (Anakonda) – mira ad arredare gli spazi e ad espandere alcune simbologie presenti nella Casa: i riferimenti egittologici ed in particolare il culto di Iside.



L’intervento in Via Marina/Foro diffonde invece l’output della piattaforma blackmed.invernomuto.info per sei volte al giorno, per una durata di 10 minuti, come fosse un richiamo al raccoglimento, un modo per scandire il tempo e prenderne coscienza.


Invernomuto prova a intercettare le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l’intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med naviga quindi senza seguire una cartografia regolare e categorica ma, al contrario, si lascia attraversare dalle rotte e identità multiple di cui ascolta e archivia i ritmi e le sonorità. Le traiettorie seguite da Black Med valicano l’area perimetrale del Mediterraneo in senso propriamente geografico, per prendere in considerazione geografie più ampie, informali e non ufficiali, procedendo da Marsiglia a Barcellona, da Napoli e Pompei a Palermo, da Belgrado a Brindisi, da Il Cairo, il Canale di Suez e la Nubia al Lago Vittoria, includendo le rotte migratorie che storicamente mettono in relazione la sponda africana, asiatica ed europea del Mediterraneo.


La piattaforma blackmed.invernomuto.info (progettata per essere accessibile sia online – a partire dal 28 ottobre 2021 – che offline, in formato di installazione sonora) ha raccolto, allo stato attuale della ricerca, oltre 30 ore di contenuti e contributi musicali selezionati da Invernomuto e da una serie di partecipanti fra cui Paul Gilroy, Rabih Beaini, Donato Epiro, Kareem Lotfy, Ma’an Abu Taleb e altri musicisti e ricercatori a cui gli artisti hanno chiesto di proporre una selezione musicale che rispondesse alla ricerca di Black Med.


L’opera Black Med, POMPEII è risultata tra i progetti vincitori del bando Italian Council (VII edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.




INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO


Il progetto Black Med, POMPEII è aperto al pubblico dall’1 ottobre al 3 novembre 2021 con i seguenti orari:


  • Installazione in Via Marina/Foro: attiva ogni ora, dalle ore 10 alle ore 15, durata 10 minuti.

  • Installazione presso la Casa degli Amorini Dorati: aperta tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 16.30.


L’accesso a Black Med, POMPEII è consentito a tutti i visitatori muniti di biglietto di entrata all’Area Archeologica di Pompei.


GLI ARTISTI

Invernomuto è il nome della personalità artistica generata nel 2003 da Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) e Simone Trabucchi (Piacenza 1982. Vivono e lavorano a Milano).

Invernomuto è autore di progetti di ricerca articolati nel tempo e nello spazio, da cui derivano cicli di opere fra loro interconnesse. Su una base teorica comune Invernomuto tende a ragionare in modo aperto e rizomatico, sviluppando differenti output che assumono la forma di immagini in movimento, suoni, azioni performative e progetti editoriali, nel contesto di una pratica definita dall’utilizzo tanto disperso quanto puntuale di media differenti. La realtà vi è osservata secondo principi e interessi documentaristici, ma per restituirne una rappresentazione immaginifica e quasi astratta, che apre a margini di riflessione e interrogazione critici. Invernomuto indaga in particolare universi sottoculturali, muovendosi attraverso pratiche diverse, in cui l’idioma vernacolare fa parte di un percorso di avvicinamento e affezione alle culture orali e alle mitologie contemporanee, osservate con uno sguardo che desidera esserne profondamente contaminato e rigenerato. All’interno di


questo processo un ruolo fondamentale è svolto dalla dichiarata inautenticità di alcuni dei materiali utilizzati, che sottolinea non solo il dato reale ma anche quello fittizio e mistificato delle realtà che Invernomuto esplora. Entrambi gli artisti sviluppano inoltre linee di ricerca individuali, con i progetti musicali Palm Wine e STILL. Nel 2021 partecipano a Liverpool Biennial 2021 e 58th October Salon-Belgrade Biennial 2021. Tra le mostre personali The Green Parrot, Barcellona (2021); Auto Italia, Londra (2020); Galleria Nazionale, Roma (2019); NN Contemporary Art, Northampton (2019); Pinksummer, Genova (2019); Artspeak, Vancouver (2015); Marsèlleria, Milano e ar/ge kunst, Bolzano (entrambe 2014). Il loro lavoro è stato inoltre esposto a Tate, Londra; Manifesta 12 Palermo; Villa Medici, Romal; Alserkal Avenue, Dubai; Kunsthalle Wien, Vienna; Nuit Blanche 2017; Parigi, Museion, Bolzano; Kunstverein München, Monaco; Bozar, Bruxelles; FAR°, Nyon; Centre d’Art Contemporain,

Ginevra; Bétonsalon, Parigi; Istituto Italiano di Cultura. Addis Abeba; American Academy in Rome, Roma; PAC, Milano; Vleeshal, Middelburg; Centre Pompidou, Parigi; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Hangar Bicocca, Milano; Netmage 07/09, Bologna; Premio Furla, Bologna; No Fun Fest 2009, New York; Biennale Architettura 11, Venezia.


POMPEII COMMITMENT. MATERIE ARCHEOLOGICHE

Pompeii Commitment. Materie archeologiche, il primo programma dedicato all’arte contemporanea commissionato dal Parco Archeologico di Pompei, è basato sullo studio e sulla valorizzazione delle “materie archeologiche” custodite nelle aree di scavo e nei depositi di Pompei. Il progetto è stato ideato nel 2017 da Massimo Osanna, all’epoca Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, Responsabile e Curatore del CRRI- Castello di Rivoli Research Institute, che è il Curatore scientifico del progetto, “manutenuto” insieme con Stella Bottai e Laura Mariano. L’individuazione della parola “manutenzione” non è casuale, in quanto si tratta di un progetto in progress che connota il lavoro di ricerca quale responsabilità e impegno (“commitment”) quotidiano, non solo a concepire ma anche, appunto, a manutenere ovvero a preservare e condividere i risultati che saranno progressivamente raggiunti.

Nella sua prima fase, Pompeii Commitment si concentra sulla definizione di contributi e proposte progettuali sul portale pompeiicommitment.org. La piattaforma è concepita come un "portale", piuttosto che un "sito web", ovvero come un discrimine e un momento di passaggio in cui possiamo prescindere da ciò che già conosciamo, o crediamo di conoscere, e


immaginare invece nuovi saperi: il portale è stato ideato, quindi, non come uno strumento funzionale o di supporto, ma come l’accesso a un vero e proprio centro di ricerca digitale, in cui pubblicare e diffondere progetti in corso, saggi testuali e visivi, podcast, file audio e video di cui saranno autori artisti, curatori, scrittori e attivisti internazionali, invitati a partecipare al progetto con i loro contributi (Commitments). Il portale racconta inoltre la storia di come Pompei sia diventata una forma di conoscenza della modernità, prima occidentale e poi globale, come testimoniato da molteplici documenti storici (Historiae), e di come Pompei abbia accumulato un sapere transdisciplinare in continua evoluzione, composto da innumerevoli storie (Biblioteca di Archeologia e Futurologia). I professionisti stessi del Parco Archeologico contribuiranno ad approfondire e condividere con il grande pubblico le proprie conoscenze, il loro metodo di lavoro e il loro lavoro quotidiano (Fabulae). Ma il portale getta

anche le basi per una catalogazione tipologica della “materia archeologica” pompeiana conservata nei depositi del Parco e materia di riflessione degli autori invitati, delineando così un museo, per ora solo ipotetico, ad essa dedicato (Inventario). Tutti questi contributi configurano pompeiicommitment.org come una piattaforma editoriale multi-autoriale e polifonica. Il portale web mira così a definire un'esperienza più estesa e stratificata nel tempo rispetto a quella di una visita fisica a Pompei – ma anche della consultazione digitale di un normale sito web –, affermando una sensazione di "scoperta" graduale che riflette e approfondisce l'attività permanente di scavo sostenibile condotta ogni giorno in quel museo diffuso e all'aperto che comprende, oltre al sito archeologico di Pompei, anche i siti di Oplontis, Boscoreale, il Real Polverificio Borbonico di Scafati, la Reggia del Quisisisana e le ville di Castellamare di Stabia. La seconda fase di Pompeii Commitment. Materie archeologiche ha inizio nell’autunno 2021, articolandosi in un programma di commissione, produzione e presentazione di opere che, progressivamente, costituiranno la collezione d’arte contemporanea (Collectio) del Parco Archeologico di Pompei. Questa seconda fase è ispirata alle linee guida del progetto Italian Council promosso dal MiC - Ministero della Cultura.


FONDAZIONE MORRA GRECO

Fondazione Morra Greco promuove, sostiene e sviluppa la cultura contemporanea, valorizzando la visione di artisti internazionali e locali, emergenti o già affermati. Si sviluppa a partire dalla Collezione Morra Greco, un nucleo iniziato negli anni ’90, che oggi conta oltre mille opere di circa duecento artisti contemporanei. La sua sede è Palazzo Caracciolo di Avellino, un edificio di fondazione cinquecentesca nel cuore del centro antico di Napoli.

Luogo di produzione e di esposizione di progetti artistici inediti, essa ingaggia un dialogo costante con il territorio campano. Attraverso un programma di residenze, gli artisti sono invitati a pensare e produrre progetti che costituiscano risultato della loro esperienza a Napoli e della loro relazione con gli spazi di Palazzo Caracciolo di Avellino. Il dialogo con il territorio si sviluppa insieme alle comunità che lo abitano: la Fondazione organizza laboratori didattici e di formazione, per creare occasioni di rigenerazione a vocazione culturale e di sviluppo individuale. La piazza antistante il Palazzo, Largo Proprio di Avellino, è anch’essa luogo di eventi e di esposizioni, a segnalare l’osmosi tra la città e la Fondazione, e l’impatto sociale che essa elegge a suo fine primario. Fondazione Morra Greco intende costituirsi quale luogo di incontro e di relazione, veramente aperto. L’ingresso alle mostre è sempre gratuito. Nasce a Napoli nel 2003 per volontà del dentista Maurizio Morra Greco. Inaugura la

sua attività nel 2006, con una mostra dell’artista Gregor Schneider. Ospita da allora un intenso programma di residenze, mostre, performance. Invita curatori esterni a lavorare all’interno dei suoi spazi. Organizza mostre ed eventi al di fuori della sua sede, dialogando con altre istituzioni, nazionali e internazionali. Dal 2008, diviene il primo e unico esempio in Italia di fondazione di diritto misto, pubblico-privato, con l’adesione della Regione Campania al Consiglio di Amministrazione. Dal 2015, Palazzo Caracciolo di Avellino è oggetto di lavori di ristrutturazione, restauro e rimessa in funzione, grazie al contributo ottenuto attraverso la Regione Campania sul POIn “Attrattori Culturali, Naturali e Turismo” (FESR) 2007-2013. Due ulteriori piani sono aperti al pubblico, per un totale di circa 2.000 mq di spazio espositivo distribuito su cinque livelli, ciascuno dei quali rivela una notevole stratificazione e ricchezza storico artistica. Nel 2019, Fondazione Morra Greco riapre le porte al suo pubblico, con l’intento di rafforzare la relazione tra gli artisti e il contesto locale e consolidare la propria vocazione a luogo di creazione, progettazione e produzione. Il programma è arricchito da presentazioni, letture, proiezioni e concerti, con un approccio multidisciplinare volto a promuovere la cultura contemporanea in tutte le sue forme.



ITALIAN COUNCIL

Italian Council è il programma promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nato nel 2017 con l’obiettivo di sostenere, promuovere e valorizzare l’arte contemporanea italiana nel mondo.


INVERNOMUTO: BLACK MED, POMPEII – CREDITS

Design: La Colonia Studio

Music software programming, sound design: Luca Mucci Audio software engineering: Fotis Kutsukos

Testi: Mattia Capelletti e Invernomuto Editing e data entry: Matteo Duccoli Proofreading: Robert Girardin


Si ringrazia: Pinksummer (Genova), The Green Parrot (Barcellona), Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra), tutti i contributors di Black Med (Kareem Lotfy, Donato Epiro, Paul Gilroy, Lamin Fofana, Rabih Beaini, Discostan, DJ Ryna, Daniele Baldelli, Bill Kouligas, Ma’an Abu Taleb, Webhelp, Deena Abdelwahed, MSYLMA, Palm Wine, Leila Bencharnia, DJ Rupture, Iain Chambers, Stathis Gourgouris, DJ Pery, Ayesha Hameed, Reem Shadid, Daniel Blanga Gubbay).


COME DA COMUNICAZIONE RCEVUTA

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