venerdì 3 dicembre 2021

Le iniziative di Palazzo Grassi sul tema delle migrazioni, in collaborazione con enti e associazioni che operano nel settore

PALAZZO GRASSI
Campo San Samuele 3231 - Venezia
sabato 4 dicembre 2021, ore 11.00 e 15.00
Altri Sguardi/ restituzione pubblica 


 

 

I partecipanti al progetto di mediazione culturale museale, rivolto a migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici del territorio, presentano al pubblico una selezione di scatti dalla mostra “HYPERVENEZIA”, in corso a Palazzo Grassi.


Sabato 4 dicembre 2021, Palazzo Grassi – Punta della Dogana presenta una speciale iniziativa per il pubblico in visita a a Palazzo Grassi: l’incontro con 4 dei partecipanti del progetto Altri Sguardi che, attraverso il proprio personale racconto, alle ore 11.00 e poi alle 15.00 condurranno alla scoperta di una Venezia inedita a partire da alcune immagini del fotografo Mario Peliti, protagonista della mostra “HYPERVENEZIA”.

“Altri Sguardi” è il progetto di mediazione culturale museale ideato da Palazzo Grassi che si rivolge a migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici risiedenti nel territorio. La partecipazione è accessibile tramite una call aperta, unici requisiti richiesti: una buona padronanza dell’italiano e tanta motivazione!
I partecipanti che quest’anno incontreranno i visitatori della mostra “HYPERVENEZIA” sono 4: Amparito (1966) dall’Ecuador, Matheew (1991) dalla Colombia, Jelena (1968) dalla Serbia e Moustaou (1995) dal Togo.

Dopo un periodo di formazione - per questa edizione tenutosi nei mesi di ottobre e novembre 2021 – con lo staff dei Servizi Educativi di Palazzo Grassi – Punta della Dogana e il supporto di due tutor scelti tra i partecipanti delle due precedenti edizioni, Andrea e Gilbert, Altri Sguardi offre l’occasione di presentare dei focus di visita in mostra speciali, pensati appositamente per il pubblico veneziano: itinerari unici che mettono in relazione opera e visitatore secondo l’interpretazione personale dei partecipanti.

Dopo il successo della prima open call tenutasi nel 2019, che aveva visto 9 tra i diversi partecipanti al workshop “Altri Sguardi” realizzare degli speciali percorsi guidati gratuiti alla scoperta della mostra “Luc Tuymans. La Pelle” e della storia dell’architettura di Palazzo Grassi, lo scorso anno da ottobre a dicembre 2020 si è tenuta una seconda edizione, dedicata alla mostra “Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi” a Punta della Dogana. Quest’anno, Altri Sguardi riparte con nuove opere e letture inedite a partire dalla mostra “HYPERVENEZIA”, il progetto di Mario Peliti a cura di Matthieu Humery, sviluppando uno sguardo speciale dedicato alla città nei 1600 anni dalla sua Fondazione.

Come per le precedenti edizioni, il workshop si è strutturato in tre fasi: la prima laboratoriale con l’approfondimento della mostra e la selezione di alcune opere da parte dei partecipanti, accompagnati in questa scelta libera dallo staff di Palazzo Grassi e dai tutor. Questa fase è stata contestualizzata da una serie di scambi e discussioni su varie tematiche come il luogo di origine, il senso di appartenenza, i concetti di accoglienza e identità, l’esperienza della migrazione.
Ciascuno dei partecipanti si è concentrato su un luogo specifico di Venezia, riconosciuto e selezionato a partire da una foto di Mario Peliti che dal 2006 a oggi ha documentato tutto il tessuto urbano cittadino, senza presenze umane, a pari condizioni di luci e ombre, offrendo una versione unica e senza precedenti della città lagunare.

La seconda fase ha visto l’elaborazione di un percorso di mediazione concepito sulla base della propria interpretazione personale attorno a ciascuno di questi luoghi. Ogni partecipante ha elaborato un suo personale racconto, spesso associandolo a registrazioni audio, video o immagini di approfondimento disponibili sul sito di Palazzo Grassi.

Infine, la terza fase: l’incontro dei partecipanti con il pubblico che potrà visitare la mostra guidato dallo sguardo inedito dei mediatori e comprendere come lo stesso paesaggio, più o meno familiare, possa assumere sfumature estremamente diverse a seconda dell’occhio che vi si posa.

L’arte contemporanea, al centro dell’attività culturale dell’Istituzione, diviene la lente attraverso la quale stimolare nuove formule di conoscenza e dialogo a partire dai singoli individui e dalla loro unicità. 

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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