lunedì 14 febbraio 2022

TRA LE ONDE DEL MARE... LE MIE PAROLE - Edizioni il Saggio

Le parole, per chi le sa ascoltare, sono strade nuove disposte ad accoglierci senza chiedere nulla in cambio.


 

Il loro è un atto d’amore che matura nell’età cieca e sorda di tutte le cose, dentro quegli anfratti “scoloriti” che disegnano percorsi anonimi, dove non abbiamo immaginato si potesse osservare. Accettando la possibilità di scegliere o improvvisare un’altra meta.

La sofferenza di Luciano e un certo disagio esistenziale hanno contribuito a far cogliere allo scrittore/poeta ciò che aveva in parte soffocato per addivenire a una poetica per tutti: essere uomo nella sua pienezza.

Attraverso il dolore si osserva ciò che forse non ha mai voluto vedere di se stesso: i propri limiti, le proprie fragilità, ma anche le mille risorse per “affrontare” la vita.

Soltanto il ricordo è ricco, perché nelle sue spire, nei suoi anfratti c’è un tesoro inesauribile.

Il destino, la forza delle idee, il coraggio sono tutti elementi, che ci portano al cammino costante e incessante verso una meta ipotetica per alcuni, certa per altri, che si chiama “serenità”.

Luciano è la tipica dimostrazione di quanto questo strada, per raggiungerla, sia complessa. Le tante sfaccettature della sua vita non sono altro che il tentativo di capire e sistemarsi nel mondo.

È una silloge questa di Luciano intrigante che abbraccia molte sfaccettature soprattutto dentro l’anima sua e di chi descrive.

Quelle sfaccettature, quelle “pieghe dentro”, quelle pieghe dell’anima che, come in un magico gioco di specchi, ci appaiono come sospese tra realtà e sogno.

Nella silloge di Luciano ci sono capisaldi che attraversano un po’ la vita di ognuno di noi: amore, amicizia, famiglia, ricordi, sogni…

Ognuno di noi evolve in maniera diversa ma pur sempre uniti da un unico denominatore: vivere!

Affrontare la vita dando saldezza ed equilibrio a queste “strutture” portanti, ognuna delle quali ci permette di essere pronti a evolverci e assaporare i vari aspetti della vita.

Luciano è un “guerriero” della vita, dell’amore e della sua profonda ricerca.

È proprio questo che il lettore, un lettore attento, può trovare nelle sue “liriche”… il sapore dell’amore, nell’attesa che sia felicità la sua ricerca, e ponendosi accanto ai suoi vertici, diventarne partecipe.

Quando si parla d’amore nulla ha un perché, e l’amore che non c’è ci resta accanto, nelle parole, per chi come “noi, ne è felice discepolo” e può raccontarlo ad altri attraverso un linguaggio particolare, un mezzo ricco, forte, interiore: la scrittura.

Una scrittura intensa, a volte ermetica, a volte delicata, ma che parte dalla seconda “mente”, dal secondo “cervello” di ogni poeta: l’anima… le pieghe dell’anima.

Quelle pieghe che raccolgono tutto ciò che ogni poeta, ogni scrittore trattiene dentro di sé, per rielaborare e raggiungere così, un’autonomia morale e permettere, quindi, alle persone che leggono, l’assumersi di tutte le responsabilità delle proprie scelte esistenziali.

Chi scrive ha questa possibilità: la gabbia in cui è racchiusa la volontà, la libertà mentale si apre e lascia “uscire” tutta la sua esistenza, finalmente libera, svuotata, ma che si incontra e si… scontra con la vita dell’universo.

Questo libro è un itinerario di viaggio. Viaggio in cerca di risposte ai grandi interrogativi della vita.

Viaggio che conduce lontano dal punto di partenza, tra dubbi e incertezze. Un libro di pensieri, sentimenti, emozioni che sono “voci” dell’anima, della sua anima.

Luciano ci conduce con questa raccolta di poesie, con questi ricordi, con queste storie nel suo mondo interiore, partecipandoci con la naturalezza di una confidenza fra amici, l’unicità e l’universalità del suo vissuto, della sua vita.

Grazie Luciano per averci dato – leggendoti – la possibilità di fare questo percorso di vita con te!

Con affetto,

prof. Enzo Pietropinto


 


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