venerdì 20 maggio 2022

RINASCE ATIPOGRAFIA, PROGETTO PER IL CONTEMPORANEO AD ARZIGNANO (Vicenza).

Con le attività di una associazione culturale e di una galleria in una sede di 800 mq interamente rinnovati, Atipografia proporrà una progettualità inedita dando vita a una nuova stagione d’arte nel cuore del Nord Est.


A inaugurare gli spazi espositivi il 21 maggio è Arcangelo Sassolino con la mostra Il vuoto senza misura, promossa dall’Associazione.

 


Arcangelo Sassolino
Il vuoto senza misura
Mostra inaugurale degli spazi espositivi rinnovati di Atipografia
Catalogo con un testo di Ilaria Bernardi

21 maggio – 24 luglio 2022


Atipografia, progetto per l’arte contemporanea fondato da Elena Dal Molin ad Arzignano in provincia di Vicenza, riapre le porte al pubblico sabato 21 maggio 2022 in spazi interamente rinnovati con un importante lavoro di restauro e ridisegno funzionale: protagonista è la mostra Il vuoto senza misura, personale dell’artista Arcangelo Sassolino promossa dall’Associazione culturale Atipografia che sarà aperta al pubblico sino a domenica 24 luglio 2022. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con un testo di Ilaria Bernardi.

Il progetto di Arcangelo Sassolino in mostra ad Atipografia è uno straordinario spettacolo visivo, sensoriale e filosofico, capace di coinvolgere il visitatore che finisce per sentirsi protagonista oltre che spettatore. Come scrive Ilaria Bernardi nel catalogo: «Le sue opere non sono separate dal mondo, non costituiscono mondi altri, non sono immagini né finzioni, ma veri e propri processi di realtà. L’artista, per Sassolino, è soltanto un “maestro di scena”».

L’artista presenta quattro opere: Il vuoto senza misura, Anche sì anche no, Marcus e Newton dice che... Sono quattro lavori che, come ci ha abituato l’artista, si fondano su una serie di macchine e materiali che mettono alla prova le leggi fisiche e meccaniche, facendo trattenere il fiato al visitatore e creando un’atmosfera di tensione e di incanto. Le opere che Arcangelo Sassolino espone ad Atipografia sono delle sculture performative che interrogano tutti noi sulla possibilità di resistenza, sul tempo della vita, il tempo dei frantumi e il tempo della scomparsa.

Il vuoto senza misura (2022) è stata concepita appositamente per gli spazi esterni di Atipografia. Un ventilatore che produce un vento di grado 12, la forza di un uragano. Stare di fronte ad esso ci rende vulnerabili, quasi a sfidare la forza di gravità. L’aria diventa una materia, seppur invisibile, che dobbiamo fronteggiare.

Anche sì anche no (2022) è una scultura che nasce site-specific per la mostra in Atipografia ed è composta da un’incudine da 290 chili appoggiata su una lastra di vetro sospesa, incurvata dal peso che la abbassa. L’inquietudine che l'opera sprigiona ci fa pensare a quando la lastra si spezzerà e al paesaggio di frantumi che produrrà: il visitatore sembra bloccarsi sull’uscio di un destino probabile.

Marcus (2017) presenta uno pneumatico gonfio schiacciato da una struttura a ferro di cavallo. Le tensioni che si producono tra i due oggetti creano uno stato di allarme, di disorientamento, di precarietà emotiva.

Newton dice che... (2021) si compone di un mosaico di lastre di vetro tagliate a diamante tenute insieme da una serie di morsetti. Questi ultimi sembrano svolgere un compito ambiguo: aiutano le lastre a non cadere o le premono fino a frantumarle? E quanto possono resistere queste lastre?

Il comune denominatore delle opere esposte ad Arzignano da Sassolino è l’aria: il fortissimo getto del ventilatore, l’aria pressata nello pneumatico, i freddi getti che hanno dato la tempera al vetro. È l’aria, in quanto forza e materia invisibile ma presente, l’oggetto di indagine di questa mostra.

Con la mostra di Arcangelo Sassolino, Atipografia conferma il proprio speciale legame con il territorio e la vocazione a una proiezione internazionale. Le macchine immaginifiche di Sassolino abitano gli spazi che per lungo tempo hanno ospitato la storica tipografia avviata dal trisnonno di Elena Dal Molin, fondatrice di Atipografia. Una storia dalle radici antiche industriali e culturali.

ARCANGELO SASSOLINO
(1967) È nato a Vicenza, dove vive e lavora. La sua formazione è eccentrica rispetto a qualunque altro artista. Ventenne, ha ideato un gioco tridimensionale ed è andato negli Stati Uniti per cercare un compratore. A New York ha fatto uno stage alla Casio, dove è rimasto cinque anni a progettare giocattoli. Poi ha incontrato l’arte.
Oggi è uno degli artisti italiani più importanti a livello internazionale. In questi mesi sta partecipando alla Biennale di Venezia per il Padiglione di Malta. Tra le sue ultime esposizioni: alla Galleria dello Scudo di Verona e a Villa Medici a Roma (2019), alla Pearl Lam Galleries H Queen’s di Hong Kong (2018), alla Galerie Anselmi di Berlino (2017). Tra le mostre collettive più recenti citiamo: «Artistic Intelligence», alla Kunstverein, Hannover, 2019; «Artistes & Robots», al Grand Palais di Parigi, 2019. 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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