venerdì 30 novembre 2018

Premio Letterario "Villa Bruno" - VI edizione



Sant' Andrea

Il paganesimo della Roma imperiale con tutte le seduzioni e le lusinghe della sua brutale sensualità avvolgeva con funeste ed insidiose spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele.



Il vino del Tuffatore Archeologia e dieta mediterranea - SALERNUM WINE FORUM - Museo del Parco Archeologico di Paestum

1 dicembre 2018 | ore 14.30 / 20.00

Un’occasione unica di conoscenza dei vini della provincia di Salerno
Walk around wine tasting con i produttori e seminari degustazione

Dalla Costa d’Amalfi al Cilento, passando attraverso le dolci colline salernitane e la piana di Paestum, la provincia di Salerno è un insieme di territori che rende unici i suoi vini, espressioni del grande patrimonio di biodiversità che caratterizza questa vasta area della terra campana.
Una produzione variegata, in perfetta armonia con il territorio: dai vini ottenuti da uvaggio, punto di forza della proposta enologica della costiera amalfitana, ai monovitigni delle colline salernitane e del Cilento, questi vini  sono capaci di raccontare con immediatezza l’identità dei diversi territori di produzione oltre a rappresentare un connubio ideale con i cibi e i piatti della dieta mediterranea.
Sono 33 le aziende associate al Consorzio di Tutela Vini Vita Salernum Vites che saranno presenti all’evento nella sessione pomeridiana dalle ore 14.30 alle 20.00, (successiva alla sessione mattutina con il SalernumWineForum La vitivinicoltura salernitana tra cambiamenti climatici e tutela del paesaggio e della biodiversità ore 10.30, Sala Cella)  e presenteranno i loro vini a marchio comunitario (Dop Cilento, Dop Castel San Lorenzo, Dop Costa d’Amalfi, Igp Paestum, Igp Colli di Salerno). Per raccontare il “vigneto Salerno”, il Consorzio Vita Salernum Vites,  impegnato nella valorizzazione e promozione dei vini a Do/Ig dell’intera provincia, organizzerà anche due seminari degustazione  riservati, ognuno, a un numero massimo di 20 partecipanti. A condurli il giornalista Luciano Pignataro e la sommelier Maria Sarnataro, delegata AIS Cilento e Vallo Di Diano. La partecipazione è gratuita previa registrazione.


Ingresso all’area Walk around wine tasting | Seminari:
per ingresso gratuito in qualità di ospiti sarà necessario accreditarsi al Desk Informativo del Consorzio Vita Salernum Vites posto all’ingresso del Museo di Paestum.

Iscrizione ai seminari:
Il giorno dell’evento presso il Desk Informazioni “Consorzio Vita Salernum Vites” (ingresso del Museo del Parco Archeologico di Paestum) oppure inviando richiesta partecipazione seminari all’indirizzo amministrazione@consorziovinisalerno.it. Inserire: Nome e cognome del partecipante (seguirà una mail di conferma della registrazione con il riepilogo dei dati inseriti).

Area Walk around wine tasting| I 33 produttori per oltre 80 tipologie di vini:
Albamarina, Az. Agr. Bio Le Vigne di Raito, Az. Agr. Casebianche, Az. Agr. Cicalese, Az. Agr.Cerella, Az. Agr. Cobellis, Az. Agr. Il Colle del Corsicano, Az. Agr. Luigi Maffini, Az. Agr. Pippo Greco, Az. Agr. Rosa Pepe, Az. Agr. San Giovanni, Az. Agr. Vuolo, Az. Agr. Gargaro, Az. Agr. Reale, Az. Agr. San Salvatore 1988, Az. Agr. Tagliafierro Raffaele, Az. Vitivinicola Alfonso Rotolo, Az. Vitivinicola Cardosa, Botti Viticoltori, Cantine Apicella, Cantine Barone, Casula Vinaria, I Vini del Cavaliere, Lenza Viticoltori, Lunarossa Vini e Passione, Marisa Cuomo Gran Furor, Polito Viticoltori, Tenuta Macellaro, Tenuta Mainardi, Tenuta San Francesco, Verrone Viticoltori, Viticoltori De Conciliis, Vitivinicola Marino.

Giornata Internazionale della disabilità al Parco Archeologico di Ercolano

Si celebra lunedì 3 dicembre la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, evento promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, appuntamento istituito nel 1981, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, con lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e allontanare ogni forma di discriminazione e violenza. 

Per l’occasione il Parco Archeologico di Ercolano accoglierà coloro che si esprimono nella lingua dei sordi con visite gratuite in LIS.


In collaborazione con Coopculture e Cooperativa sociale Giancarlo Siani, il 3 dicembre alle ore 11.00 e alle ore 14.00 partiranno due visite con traduzione in LIS per due gruppi di 30 partecipanti ognuno.


Prenotazioni alla mail segreteria@cooperativasiani.com, attraverso un messaggio privato alla pagina facebook del Parco Archeologico di Ercolano o al numero 347.9430130.


Il Parco intende inoltre promuovere con forza l’integrazione e l’apertura del sito in favore delle persone sorde e, a tal fine, è in corso di perfezionamento un protocollo di intesa con l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi (E.N.S.) con lo scopo di migliorare l’accesso e la fruizione del patrimonio archeologico offerto dal Parco, e di mettere il Parco stesso nelle condizioni di accogliere e relazionarsi in modo adeguato.


“Un tema che mi è particolarmente caro quello dell’accessibilità – dichiara il Direttore Sirano – perché si tratta di un’occasione di inclusione e di arricchimento tanto per i visitatori quanto per noi del Parco. Sono da sempre fautore di visite multisensoriali che possano coinvolgere ognuno nella fruizione delle bellezze del Parco secondo le diverse sensibilità. Ritengo questa occasione solo una tappa del processo di partecipazione sempre più ampia di pubblici, tra i quali coloro che hanno esigenze speciali saranno al centro di iniziative nel corso del 2019”.



Torna inoltre domenica 2 dicembre, l’appuntamento #Domenicalmuseo con ingresso gratuito a siti archeologici e monumenti in tutta Italia che accoglieranno liberamente cittadini e turisti per una giornata dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.

giovedì 29 novembre 2018

Il 1 dicembre ad Atrani Stelle Divine la Mostra di presepi ceramici delle Città Italiane di Antica tradizione ceramica e l’accensione delle Luminarie nel borgo

Sabato 1 dicembre le “Luminarie” suggestive ed emozionali ad Atrani renderanno il borgo storico un vero e proprio presepe a cielo aperto. E così il più piccolo comune italiano per superficie “brillerà” fino agli albori del nuovo anno, per la 3a edizione di “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo” che, dal giugno 2018 al giugno 2019, nel celebrare la 140esima edizione della Calata della Stella, è inserita nel programma di “Eventi per la promozione turistica e la valorizzazione dei territori” della Campania, finanziato dalla Direzione Generale per le politiche culturali e turismo della Regione con i fondi POC.

La serata del 1 dicembre si aprirà però alle ore 18.00, presso la Casa della Cultura, con “La Magìa del Presepe”, Mostra dei presepi ceramici delle Città Italiane di Antica tradizione ceramica. Una tradizione che, come scrive il giornalista e scrittore Vito Pinto, curatore della “collettiva” di artisti della ceramica aperta fino al 26 gennaio 2019, nel catalogo della mostra stessa, “non è stata soppiantata dall’albero addobbato di penduli oggettini e rutilante di cascate di lucine, figlio del consumismo occidentale, ma ha continuato a sollecitare la fantasia di giovani e bambini e soprattutto di nonni che tengono vivo quel mistico e “caldo” appuntamento con una notte in cui le stelle erano talmente “lustre e belle” che mai se ne erano viste prima”. La cerimonia di inaugurazione registrerà gli interventi di Luciano de Rosa Laderchi, sindaco di Atrani, Lucio Rubano, vice presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, Alfonso Bottone, direttore artistico di Atrani “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo.

“Ed è la “Magia del Presepe” - sottolinea ancora Vito Pinto - “quella raccontata da artisti della ceramica e non, le cui opere sono in esposizione a decoro di un borgo, a godimento di amanti di quell’arte presepiale che ha costruito grandi rappresentazioni settecentesche, ma anche piccole capanne di cartone ondulato, dipinto con colori a acqua: l’importante è ascoltare l’immaginario “canto del Dio nascosto”. Artisti dagli stili certamente diversi, ma per una stessa cultura ceramica e presepiale: da Donatella Blundo a Francesco Procida, da Franco Mangieri (meglio conosciuto come “Mao”) a Clara Garesio ed Ellen G., da Enzo Caruso a Peppe Cicalese, da Lucio LIguori a Sasà Sorrentino, dal piemontese di Castellamonte Brenno Pesci al Liceo Artistico di Cerreto Sannita. Quindici presepi in esposizione che hanno offerto agli artisti “l’intrigante possibilità di poter esprimere il suo essere creatore di un’idea antica”. 

Alla realizzazione della Mostra presepiale hanno collaborato Gennaro Mangieri, i fotografi Armando Montella, Antonio Caporaso e Jacopo Naddeo, Areablu Edizioni.

Poi tutti davvero con gli occhi pieni di incanto e di meraviglia rivolti “ad una poetica successione di arcate fronte mare” illuminate e “dondolanti sulla marea notturna in un andirivieni di onde dicembrine…dinanzi ad un quadro naturale di un artista anonimo”, come ha decantato questo “luogo dell’anima” Bruna Autuori nel catalogo della Mostra. 



La 3a edizione di Atrani “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo gode dei patrocini morali dell'UNICEF, de I Borghi più belli d'Italia, dell'UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d'Italia, dell’AiCC Associazione Italiana Città della Ceramica, del FAI Fondo Ambiente Italia Campania, del Touring Club Italiano Corpo Consolare della Campania, del Distretto Turistico Costa d'Amalfi.

Il 1 dicembre ad Atrani Stelle Divine la Mostra di presepi ceramici delle Città Italiane di Antica tradizione ceramica e l’accensione delle Luminarie nel borgo

Sabato 1 dicembre le “Luminarie” suggestive ed emozionali ad Atrani renderanno il borgo storico un vero e proprio presepe a cielo aperto. E così il più piccolo comune italiano per superficie “brillerà” fino agli albori del nuovo anno, per la 3a edizione di “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo” che, dal giugno 2018 al giugno 2019, nel celebrare la 140esima edizione della Calata della Stella, è inserita nel programma di “Eventi per la promozione turistica e la valorizzazione dei territori” della Campania, finanziato dalla Direzione Generale per le politiche culturali e turismo della Regione con i fondi POC.

La serata del 1 dicembre si aprirà però alle ore 18.00, presso la Casa della Cultura, con “La Magìa del Presepe”, Mostra dei presepi ceramici delle Città Italiane di Antica tradizione ceramica. Una tradizione che, come scrive il giornalista e scrittore Vito Pinto, curatore della “collettiva” di artisti della ceramica aperta fino al 26 gennaio 2019, nel catalogo della mostra stessa, “non è stata soppiantata dall’albero addobbato di penduli oggettini e rutilante di cascate di lucine, figlio del consumismo occidentale, ma ha continuato a sollecitare la fantasia di giovani e bambini e soprattutto di nonni che tengono vivo quel mistico e “caldo” appuntamento con una notte in cui le stelle erano talmente “lustre e belle” che mai se ne erano viste prima”. La cerimonia di inaugurazione registrerà gli interventi di Luciano de Rosa Laderchi, sindaco di Atrani, Lucio Rubano, vice presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, Alfonso Bottone, direttore artistico di Atrani “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo.

“Ed è la “Magia del Presepe” - sottolinea ancora Vito Pinto - “quella raccontata da artisti della ceramica e non, le cui opere sono in esposizione a decoro di un borgo, a godimento di amanti di quell’arte presepiale che ha costruito grandi rappresentazioni settecentesche, ma anche piccole capanne di cartone ondulato, dipinto con colori a acqua: l’importante è ascoltare l’immaginario “canto del Dio nascosto”. Artisti dagli stili certamente diversi, ma per una stessa cultura ceramica e presepiale: da Donatella Blundo a Francesco Procida, da Franco Mangieri (meglio conosciuto come “Mao”) a Clara Garesio ed Ellen G., da Enzo Caruso a Peppe Cicalese, da Lucio LIguori a Sasà Sorrentino, dal piemontese di Castellamonte Brenno Pesci al Liceo Artistico di Cerreto Sannita. Quindici presepi in esposizione che hanno offerto agli artisti “l’intrigante possibilità di poter esprimere il suo essere creatore di un’idea antica”. 

Alla realizzazione della Mostra presepiale hanno collaborato Gennaro Mangieri, i fotografi Armando Montella, Antonio Caporaso e Jacopo Naddeo, Areablu Edizioni.


Poi tutti davvero con gli occhi pieni di incanto e di meraviglia rivolti “ad una poetica successione di arcate fronte mare” illuminate e “dondolanti sulla marea notturna in un andirivieni di onde dicembrine…dinanzi ad un quadro naturale di un artista anonimo”, come ha decantato questo “luogo dell’anima” Bruna Autuori nel catalogo della Mostra. 

La 3a edizione di Atrani “Stelle Divine” Festival del Mediterraneo gode dei patrocini morali dell'UNICEF, de I Borghi più belli d'Italia, dell'UNPLI Unione Nazionale Pro Loco d'Italia, dell’AiCC Associazione Italiana Città della Ceramica, del FAI Fondo Ambiente Italia Campania, del Touring Club Italiano Corpo Consolare della Campania, del Distretto Turistico Costa d'Amalfi.

Dicembre al Madre

Sabato 1 dicembre alle ore 11.00, in occasione del primo weekend di apertura al Plart della mostra "BRUNO MUNARI. I colori della luce", il Madre propone uno speciale appuntamento per il ciclo di visite congiunte Percorsi del Contemporaneo, con un itinerario che, partendo dalla Fondazione Plart (via Giuseppe Martucci 48, Napoli), proseguirà con una visita alle collezioni del museo Madre. 

La mostra I colori della luce, promossa dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in collaborazione con la Fondazione Plart, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI, presenta per la prima volta a Napoli la complessa produzione artistica di Bruno Munari, designer, scrittore e protagonista dell’arte programmata e cinetica, che ha interpretato le sfide estetiche del Novecento italiano esplorando la relazione fra le discipline e fra opera e prodotto, fra forma e funzione. Mentre, a partire dalla ricerca artistica di Getulio Alviani, uno dei più precoci e lucidi interpreti dell’arte programmata e cinetica, il percorso di visita al Madre analizzerà, attraverso le collezioni del museo, il rapporto tra articolazione spaziale e percezione, per poi affrontare il tema della relazione tra arte, architettura, tecnologia e design.


Prenotazione obbligatoria, partecipazione gratuita fino a esaurimento posti disponibili.
Ingresso ridotto in entrambi i siti.

martedì 27 novembre 2018

Il vino del tuffatore




La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, in collaborazione con la Fondazione Plart, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI, presenta la mostra BRUNO MUNARI. I colori della luce, a cura di Miroslava Hajek e Marcello Francolini, realizzata presso il Museo Plart (Via Giuseppe Martucci 48, Napoli)

Inaugurazione giovedì 29 novembre 2018 ore 19:00
Progetto XXI è la piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee si propone, dal 2012, di esplorare la produzione artistica emergente, nella sua realizzazione teorico-pratica, e di analizzare l'eredità delle pratiche artistiche più seminali degli ultimi decenni, nella loro esemplare proposta metodologica. Il progetto intende così contribuire alla produzione e alla diffusione di narrazioni e storiografie alternative del contemporaneo e alla definizione di un sistema regionale delle arti contemporanee, basato sulla collaborazione e l’interscambio fra istituzioni pubbliche e private operanti in Regione Campania.

In particolare, la collaborazione con Fondazione Plart ha permesso di ampliare i pubblici di riferimento e di approfondire nuove linee di ricerca, esplorando le relazioni in costante aggiornamento fra arte, architettura e design con l'obiettivo di creare le premesse per progetti museali in grado di abbracciare l'ampio spettro di queste relazioni. Oltre ad avviare, con una pluralità di soggetti di eccellenza, una riflessione sistematica sulle tematiche del restauro nelle arti contemporanee e a supportare, quindi, l'affermazione delle nuove professionalità ad esse connesse.

Bruno Munari (Milano, 1907-1998), designer, scrittore e uno dei massimi protagonisti dell'arte programmata e cinetica, è autore di una ricerca multiforme che, al di là di ogni categorizzazione, definisce la figura di un intellettuale che ha interpretato le sfide estetiche del Novecento italiano, esplorando la relazione fra le discipline e l'interscambio fra il concetto di opera e quello di prodotto, fra forma e funzione.

La mostra presentata al Plart analizza un aspetto in particolare e uno specifico corpo di lavori di Munari, le Proiezioni a luce fissa e le Proiezioni a luce polarizzata realizzate negli anni Cinquanta del secolo scorso, con cui porta a compimento la sua ricerca volta a conquistare una nuova spazialità oltre la realtà bidimensionale dell’opera. L’artista, esplorando la nozione di dipingere con la luce, arriva dapprima, nel 1950, al processo di smaterializzazione dell’arte attraverso l’uso di proiezioni di diapositive intitolate Proiezioni.

Dirette: composizioni con materiali organici, pellicole trasparenti e colorate in plastica, pittura, retini, fili di cotone fermati fra due vetrini. Questi piccoli collage erano proiettati al chiuso e all’aperto, sulle facciate di edifici, dando una sensazione di monumentalità e conquista di un'inedita spazialità, tridimensionale e pervasiva, dell’opera. Nasce così la "pittura proiettata" di Munari che, progredendo nelle sue indagini, giunge al suo culmine nel 1953, quando scopre e mette a punto per la prima volta il modo in cui scomporre lo spettro di luce attraverso una lente Polaroid. Utilizzando, infatti, un filtro polarizzato movibile applicato a un proiettore per diapositive, Munari ottiene le Proiezioni Polarizzate con cui compie l'utopia futurista di una pittura dinamica e in continuo divenire.

Le proiezioni dirette e quelle polarizzate sono presentate per la prima volta nel 1953 a Milano nello studio di architettura B24, che allora era uno spazio per le esposizioni del MAC-Movimento per l'arte concreta, e poi nel 1955 al MoMA di New York con il titolo di Munari's Slides, nell'ambito di una mostra personale.
Successivamente saranno presentate nel 1955 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ed infine a Tokyo, Stoccolma, Anversa, Zurigo, Amsterdam.
Questa parte peculiare della complessa e variegata produzione artistica di Bruno Munari sarà per la prima volta presentata a Napoli, a seguito della ricerca condotta dalla Fondazione Plart, che ha svolto un accurato lavoro scientifico di digitalizzazione dei vetrini che saranno proiettati in specifici ambienti della mostra. Trattandosi di opere risalenti a oltre cinquant’anni fa (Proiezioni Dirette, 1950; Proiezioni Polarizzate, 1953), il lavoro di digitalizzazione si è reso necessario anche per la conservazione di queste opere, vista la loro precaria costituzione materiale. Inoltre, la digitalizzazione consente di portare alla conoscenza del pubblico un particolare aspetto del lavoro di Munari rimasto sconosciuto per molto tempo, colmando, altresì, i vuoti e le mancanze presenti nella ricostruzione non solo di alcuni aspetti della sua ricerca ma più in generale della storia dell’arte contemporanea, soprattutto nel rapporto arte-tecnologia.



Infatti, il lavoro di Munari che sarà presentato in mostra ha inciso in modo determinante sui successivi sviluppi dell'Arte cinetica in Francia e dell'Arte programmata in Italia. In più, gli ambienti realizzati per mezzo di proiezione diretta o di proiezione polarizzata hanno anticipato in modo assolutamente seminale soluzioni proprie delle video-installazioni multimediali e, di conseguenza, delle più recenti metodologie e linee di ricerca dell’arte interattiva, come il Mapping e la Kinect-Art.
Il percorso espositivo del Plart è arricchito dalla presenza di alcune opere esemplificative di quella ricerca che condurrà Munari, già a partire dagli anni Trenta e Quaranta, ad evolvere in senso ambientale l’opera.

Macchina Inutile (1934), Tavola Tattile (1938), Macchina Aritmica (1947), sono opere che dichiarano una volontà di uscita dalla bidimensionalità, che raggiungerà il suo culmine nell’ideazione di Concavo-Convesso (1947). Punto di luce, un dipinto olio su masonite del 1942 rivela in nuce le ricerche formali a cui Munari arriverà proprio con le proiezioni dirette e polarizzate, nelle quali, tra l’altro, è presente una ricerca di sensibilizzazione, in senso artistico e visuale, delle materie plastiche colorate che sono usate per trasparenza.

Nelle Proiezioni Dirette, infatti, la plastica è impiegata a seconda del suo colore, per essere investita dalla luce mentre nelle Proiezioni Polarizzate la plastica è il mezzo per estrarre il colore dalla luce.

Munari fonde così, materia e luce producendo opere il cui messaggio finale oltrepassa la fisicità dell’opera. La presenza in mostra di opere come Flexy, multipli realizzati in plastica a partire dagli anni Sessanta, e Fossile del 2000 (1959), in cui componenti elettroniche e materiali metallici sono immersi in pezzi di plexiglass di forma irregolare e bruciato, dichiarano il continuo interesse di Munari nei confronti delle materie plastiche che diventano, con il tempo, elementi fondamentali nella comunicazione visiva in quanto determinano effetti cromatici variabili.


Numerosi i visitatori all’inaugurazione della mostra dello scultore Francesco Somaini, promossa dalla Galleria Open Art di Prato in collaborazione con l’Archivio Somaini

Dedicata ad uno degli artisti italiani contemporanei più rappresentati nei musei americani, l’esposizione sarà visitabile fino al 9 febbraio 2019.

La mostra, intitolata "La stagione americana", ripercorre attraverso opere selezionate la fase compresa tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, periodo in cui il lavoro di Somaini (Lomazzo, 1926 - Como, 2005) ha ottenuto un particolare consenso e una notevole attenzione da parte di collezionisti e istituzioni statunitensi.

Quasi tutte le opere che vengono presentate in questa occasione sono state in collezioni americane o sono state esposte nelle mostre che l’artista ha effettuato oltreoceano in quegli anni. Somaini è stato infatti tra i protagonisti dell’informale a livello mondiale, individuando, anche per mezzo della particolare conoscenza e cura dei processi di fonderia e di trattazione dei metalli, una via originale di indagine nel rapporto tra la materia e la sua definizione espressiva, tra il dinamismo delle forme e la loro qualificazione estetica

Il 29 Novembre allo Yachting Club di Salerno una serata con i gialli-noir di Giuseppe Esposito e il mare della Costa d’Amalfi nelle immagini di Armando Montella

Proseguono gli appuntamenti di “Salotti letterari da…Mare”, Giovedì 29 Novembre, ore 19.00, allo Yachting Club di Salerno. Nel corso della serata, inserita nell’ambito delle iniziative della XIII edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, e in collaborazione con lo stesso Yachting Club, l’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere di Salerno, spazio alle indagini dei commissari Esposito e Ruffo, nati dalla penna del giallista, un pò partenopeo e un pò salernitano, Giuseppe Esposito, e ad un viaggio in una Costiera di…immagini attraverso gli scatti del fotografo, un pò costierasco e un pò cavese, Armando Montella.

Giuseppe Esposito ha all’attivo diversi “gialli” e “noir” in cui protagonisti sono alcune figure di commissari di polizia: Esposito, Ruffo, Acquaviva. E così come nei precedenti anche gli ultimi due, “Processo a Favale”, indagine su un duplice omicidio nella Lucania del Rinascimento, e “Metamorfosi di un Podestà”, editi entrambi dalla Stamperia del Valentino, non raccontano solo una vicende delittuosa in un determinato luogo e in un determinato momento, ma lo fanno a partire da un’analisi ben precisa della criminalità per raccontare storie di ampio respiro.

L’appuntamento allo Yachting Club sarà anche l’occasione per presentare il nuovissimo romanzo di Giuseppe Esposito, “Per un antico amore”, pubblicato da LFA Publisher. Un confronto con le proprie radici. Rapporto difficile, ma se queste radici affondano nell'humus di Partenope la cosa diventa davvero complicata. Napoli è città matrigna, ti attira e ti respinge. Ti lega a lei da una amore viscerale ma poi ti spinge via nel mondo. Se vuoi trovare le tue chances devi partire, lottare in un mondo sconosciuto, lontano dalla tua patria. Anche il protagonista di questo romanzo, come tutti quelli che lo hanno preceduto ed i tanti che lo hanno seguito è andato via subito dopo la laurea, tanti anni prima. Ha raggiunto il successo nella professione, ha conosciuto altri paesi, altre genti, ma ha vissuto come un apolide. Mai è riuscito a mettere radici altrove. Ora dopo un'intera vita trascorsa in giro per il mondo ha l'occasione di poter tornare. Decide di cogliere l'occasione. Sale su un aereo e torna a Napoli, la sua città mai dimenticata. Tuttavia dal momento in cui rimette piede in città si rende conto che non è facile come aveva pensato.

Dalla ricerca delle radici a quella del “bello” di “Sussurri amalfitani. Voci e suggestioni del mare” di Armando Montella, edito da Areablu. Chi possiede un'anima romantica continua a nutrirla generosamente con i panorami unici della Divina Costa. Non fa meraviglia che anche nella nostra epoca i "ritrattisti" della Costiera Amalfitana siano numerosi ed eterogenei. Pittori, scultori, fotografi professionisti e dilettanti, utilizzatori di costose macchine fotografiche o di semplici telefoni cellulari, tanto diversi per talento e metodo e tanto amorevolmente uniti per il tema da loro raffigurato. Armando Montella è uno di questi. Le immagini di questo libro fotografico sono frutto di grande ricerca e passione smisurata. Nel suo meticoloso lavoro non vi è la semplice cattura di paesaggi che basterebbero già a se stessi per essere definiti straordinari.

Con gli autori ne parla Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it.

L’evento sarà aperto dai saluti di Diana De Bartolomeis, vicepresidente dello Yachting Club Salerno.

lunedì 26 novembre 2018

Domenico Cuomo, il nuovo talento della scuola Laborart di Gragnano dal set di “Gomorra – La serie 3” nel cast de “L’amica geniale”

La scorsa estate il giovane Cuomo ha preso parte alle riprese di “Catch-22”, la prima serie televisiva diretta e interpretata da George Clooney
I nuovi talenti della scuola Laborart Centro Artistico di Gragnano, si fanno strada nel mondo del cinema e della televisione. Il giovane allievo Domenico Cuomo, dopo aver esordito in “Gomorra La serie 3” (nei panni di Cosimo, nipote di Enzo Sangue Blu) torna sul piccolo schermo questa volta nel cast de “L’amica geniale”, la serie evento tratta dal primo volume della quadrilogia di Elena Ferrante, in onda in quattro prime serate in prima visione su Rai1 e on line su Rai Play tutti i martedì dal 27 novembre.
Domenico Cuomo nella fiction interpreta Antonio Cappuccio (da bambino), primogenito della famiglia Cappuccio, che smette di andare a scuola per aiutare la famiglia. Orfano di padre, Antonio lavora in un'officina meccanica e si prende cura della madre instabile mentalmente.
Per il giovane Cuomo l’esperienza de “L’amica geniale” non è l’unico progetto. La scorsa estate, infatti, ha girato, nel ruolo di Lorenzo, sul set di “Catch-22”, la prima serie televisiva diretta e interpretata da George Clooney, attualmente in lavorazione, tratta dal romanzo “Comma-22” di Joseph Heller e co-prodotta da Sky.
Oltre a Domenico Cuomo, nella serie “L’amica geniale” diretta da Saverio Costanzo, hanno preso parte anche gli allievi Catello Buonomo (Pino Sarratore) e ancora Egidio di Maio, Vincenzo Alfano, Valeria Dell’Amura, Alessio d’Aniello, Giada Iovino, Mariateresa Pezzatini, Marcello Lusciano, Rosaria Ruocco.
Laborart Centro Artistico è nata nel 1987 da un’idea di Imma Cuomo in collaborazione con l’insegnante Rosaria Cannavale. La scuola di Gragnano (Napoli) è una vera e propria fucina di talenti. Ogni allievo, attraverso un percorso di studi pratici e teorici - sia per quanto riguarda la danza, sia per la recitazione - si sente parte integrante della scuola, in particolar modo grazie alla competenza degli insegnanti e professionisti del settore.
La scuola si avvale della collaborazione di validi insegnanti quali Francesca Rapicano e Guy De Bock per la danza, mentre i corsi di recitazione e cinematografia sono a cura di Giuseppe Mastrocinque, che gestisce l’agenzia PM5 Talent di Napoli e Pino L’Abbate.

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE "UNIVERSUM SWITZERLAND" XX EDIZIONE 2019

REGOLAMENTO
  1. Possono partecipare al premio poeti ovunque residenti, di qualsiasi nazionalità, con opere in lingua italiana, edite o inedite. Gli Autori stranieri devono allegare la traduzione in italiano

  1. Il concorso è suddiviso in 6 sezioni:

  1. Poesia a tema libero
  2. Poesia a tema “ Religioso”
  3. Inedito di Narrativa, Saggistica, Romanzo
  4. Libro edito di Poesie
  5. Libro edito di Narrativa, Saggistica, Romanzo
  6. Sezione Speciale “ Letizia Ruberto “ a tema “ I Bambini: futuro dell’umanità “

Sezione A
Si partecipa inviando fino a 3 poesie a tema libero, max 35 versi, in 2 copie chiaramente dattiloscritte su un foglio A4, ( una sola poesia su ogni foglio ) di cui una corredata dei dati anagrafici, indirizzo completo, numero di telefono ed e-mail. È richiesto un contributo complessivo di Euro 20.00. Gli Autori stranieri devono allegare la traduzione in italiano. Gli elaborati possono essere inviati per e-mail: premiouniversum@universumacademy.eu

Sezione B
Si partecipa inviando fino a 3 poesie a tema Religioso, max 35 versi, in 2 copie chiaramente dattiloscritte su un foglio A4, ( una sola poesia su ogni foglio ) di cui una corredata dei dati anagrafici, indirizzo completo, numero di telefono ed e-mail.. È richiesto un contributo complessivo di Euro 20.00. Gli Autori stranieri devono allegare la traduzione in italiano. Gli elaborati possono essere inviati per e-mail: premiouniversum@universumacademy.eu

Sezione C
Si partecipa inviando un racconto inedito, max 10 cartelle dattiloscritte in 3 copie, di cui una corredata dei dati anagrafici, indirizzo completo, numero di telefono e E-mail. Il contributo di partecipazione è di Euro 20.00 Gli Autori stranieri devono allegare la traduzione in italiano.

Sezione D
Si partecipa inviando 3 copie di un libro di poesie pubblicato negli ultimi 10 anni. Una copia deve contenere indirizzo, numero telefonico, e-mail e firma autografa. È richiesto un contributo di Euro. 20.00

Sezione E
Si partecipa inviando 3 copie di un libro ( Narrativa, Saggistica, Romanzo ) pubblicato negli ultimi 10 anni. Una copia deve contenere indirizzo completo, numero di telefono, e-mail e firma autografa. È richiesto un contributo di Euro. 20.00

Sezione F ( Sezione Speciale “ Letizia Ruberto “ )
Si partecipa inviando una sola poesia a tema “ I Bambini: futuro dell’umanità “, max 35 versi chiaramente dattiloscritte su un foglio A4 in 2 copie, di cui una corredata dei dati anagrafici, indirizzo completo, numero di telefono e E-mail. La partecipazione è gratuita. Gli elaborati possono essere inviati per e-mail: premiouniversum@universumacademy.eu

Invio degli elaborati:

3) Gli elaborati vanno inviati, entro e non oltre il 31 gennaio 2019. Per le sezioni A – B - F è possibile inviarli per e-mail: premiouniversum@universumacademy.eu Per le e altre sezioni l’invio va fatto all’indirizzo postale della nostra Segreteria:

Universum Academy Switzerland – Casella Postale 416, CH – 6962 Viganello ( Svizzera )

Agli elaborati vanno allegati la scheda di partecipazione al concorso. e la fotocopia dell’avvenuto versamento della quota d’iscrizione. Il tutto può essere inviato in formato word oppure in PDF. È possibile partecipare a più sezioni pagando per ognuna il relativo contributo.

Al fine di agevolare il lavoro della Segreteria vi preghiamo, cortesemente, di non attendere gli ultimi giorni per l’invio dei vostri elaborati. Grazie per la preziosa collaborazione.

4) Il contributo di partecipazione va versato sul:

numero di conto corrente postale 1019852514intestato a:
Universum Academy – Casella Postale 26, 22018 Porlezza – Como,
CODICE IBAN: IT-83-F-07601-10900-001019852514

5) La cerimonia di premiazione dei vincitori, avverrà, in forma solenne, Domenica 26 maggio 2019 alle ore 10.00 presso il Gran Hotel Adriatico di Montesilvano - Pescara. Tutti i partecipanti riceveranno i risultati finali dell’esito del Concorso e l’invito a partecipare alla cerimonia di premiazione.
6) Premi:

Saranno premiati i primi 3 classificati di ogni sezione,
Al primo classificato di ogni sezione sarà conferita una Targa in oro 24k + Diploma
Ai secondi e Terzi classificati di ogni sezione saranno conferite una targa + Diploma
Nella Sezione Speciale “ Letizia Ruberto “ il Premio è unico e consiste in una Targa in Oro 24k + Diploma, messi a disposizione dalla Famiglia Ruberto.

7) Saranno inoltre conferiti 6 Premi Speciali:

Targa della International University of Peace
Targa della Presidenza della Universum Switzerland
Targa della Federazione delle Associazioni Culturali Europee ( F.A.C.E. )
Targa dell’ Avis
Targa della Giuria
Targa Speciale ( Anna magniavacca )
Trofeo del Ventennale

8) In occasione della cerimonia di premiazione é richiesta la presenza dei concorrenti che si sono classificati ai primi 3 posti di ogni sezione e di quelli insigniti di Premi Speciali. Si conferma che Non sono ammesse deleghe ! Tutti gli altri concorrenti che eventualmente non potranno essere presenti, potranno delegare, per iscritto, un rappresentante al ritiro del proprio Diploma. Sono escluse le deleghe ai Membri della Giuria e ai Membri della Presidenza Internazionale della Universum. Ogni Delegato può ricevere una sola delega.

9) Nessun Premio verrà spedito, per cui evitate qualsiasi richiesta in tal senso !!!

10) Per tutti i testi inviati l’autore ne è personalmente responsabile di fronte alla legge in caso di plagio.

11) La partecipazione al concorso comporta la piena accettazione di tutte le norme citate nel presente regolamento.

12) Copia del presente Regolamento e della Scheda di partecipazione sono scaricabili dal sito web istituzionale: www.universumacademy.eu

Ulteriori informazioni si possono richiedere telefonando, negli orari d’ufficio, allo 0041.76.206.77.59 (WhatsApp) dalle 10.00 alle 19.00 oppure inviando una e-mail: premiouniversum@universumacademy.eu Alla stessa e-mail è possibile richiedere copia del presente bando e della Scheda di partecipazione che va allegata agli elaborati. Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che vorranno pubblicizzare questa nostra bellissima iniziativa letteraria.



È stata presentata a Salerno, nella Sala del Gonfalone di palazzo di città, la IV Stagione Mutaverso Teatro

Ideata e diretta da Vincenzo Albano, di Erre Teatro, vero e proprio osservatorio attivo sulla scena italiana contemporanea. 

Alla presentazione hanno preso parte il presidente della Commissione Cultura del Comune di Salerno, Ermanno Guerra e il consigliere Rocco Galdi, vicepresidente della Commissione Cultura. Sono 9 gli appuntamenti, da dicembre 2018 fino ad aprile 2019, di cui 6 debutti regionali e 5, tra questi, date uniche in Campania, una delle quali è l’anteprima della stagione, fuori abbonamento e con prenotazione obbligatoria, che si terrà presso la Chiesa sconsacrata di Santa Apollonia (Via San Benedetto), il 12 e 13 dicembre alle ore 20.30. In scena Elsinor Centro di Produzione Teatrale con "FARSI SILENZIO", progetto e interpretazione di Marco Cacciola, drammaturgia di Tindaro Granata, suono di Marco Mantovani, con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche – Castiglioncello. La Stagione Mutaverso Teatro, che si avvale del contributo del Comune di Salerno, avrà anche per il 2019 l’Auditorium del Centro Sociale di via Cantarella, 22 (quartiere Pastena) come quartier generale. "Quest’anno confermo e propongo, come direttore artistico, la personale curiosità verso forme originali di scrittura, la centralità della parola e dell’attore; al tempo stesso per altri linguaggi, virando anche su una più marcata performatività. È questa visione trasversale e non lineare, a tratti ignota e rischiosa, che sollecito a condividere e semmai a respingere. Mutaverso Teatro è spazio emotivo, pensiero in movimento tra l’idea di una prospettiva e la sua realizzazione, 'incubatore di utopie' e di azioni piccole e controtendenti" spiega Albano che – sostenitore da sempre del 'fare rete' – si avvale del supporto di T.A.N Teatri Associati Napoli - C.Re.A.Re Campania, PuraCultura,  Scene Contemporanee, Theatron 2.0, del Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, di Informagiovani Salerno e della Rete dei Giovani per Salerno.

Pae White - Qwalala

Si tratta di una scultura “site-specific” dell’artista americana Pae White, commissionata da “LE STANZE DEL VETRO” sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia in concomitanza con la 57a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

Si segnala che è ancora visitabile fino al 30 novembre salvo proroga.

Qwalala  è un muro curvo realizzato con dei “lingotti” di vetro lungo 75 metri ed alto di 2.4.
I mattoni di vetro impiegati per realizzare Qwalala sono stati colati a mano dall’azienda veneta Poesia Glass Studio e circa la metà è in vetro trasparente, mentre i restanti spaziano tra una gamma di 26 colori: blu, verdi, rosa, grigi e marroni ... tutti tratti dai colori utilizzati nell’arte vetraria romana del primo secolo e creati dalla presenza di zolfo, rame, manganese e altri metalli e minerali.

Il titolo dell’opera, Qwalala, è un termine coniato dalla tribù di nativi americani Pomo e significa “luogo in cui scende l’acqua” e fa riferimento al corso serpeggiante del fiume Gualala nella California del nord. 

Il gioco di luce sempre mutevole del muro ricorda quindi il continuo variare del colore e della temperatura delle acque del fiume lungo il percorso verso l’Oceano Pacifico.



Teatro dell'Accademia di Conegliano presenta VITTORIO SGARBI in "LEONARDO DA VINCI" musiche eseguite dal vivo da Valentino Corvino

Il 14 dicembre 2018 ore 20.45

VENDITA BIGLIETTI DA LUNEDì 08 OTTOBRE 2018
- presso il Botteghino del Teatro 0438.22880
- Jungle Records 0438.410746
- Vivaticket

Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come, artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi.

Ecco quindi il terzo percorso approdare a LEONARDO ingegnere, pittore, scienziato, talento universale dal Rinascimento giunto a noi, ha lasciato un corpus infinito di opere da studiare, ammirare, e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi.

Un altro viaggio, con tempi e modalità sorprendenti, con il lavoro minuzioso delle trame composte e curate da doppiosenso, progetto di Valentino Corvino e Tommaso Arosio dedicato allo studio delle relazioni profonde esistenti tra suono e immagine, dove linguaggi, tecnologie e immaginari vengono rielaborati e messi alla prova nello sviluppo di opere sceniche, performance ed installazioni; e con questa misurata miscela esplosiva, ecco a voi lo spettacolare enigma di “Leonardo” rivelato!

Per informazioni:
Tel. 0438.22880
www.teatroaccademia.it

Le ninfee di Monet- il film evento dedicato al padre dell’Impressionismo

Con la partecipazione straordinaria dell’attrice Elisa Lasowski (attrice del Trono di Spade), della fotografa Sanne De Wilde, della giardiniera della Fondation Monet a Giverny, Claire Hélène Marron.
Con la supervisione scientifica di Ross King, autore de Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna. 
Con la colonna sonora originale di Remo Anzovino.

Cinema Corso Treviso (Corso del Popolo, 30 - Treviso): un incantesimo di acqua e di luce, il film evento prodotto da Ballandi Arts e da Nexo Digital che sarà nelle sale solo per tre giorni il 26, 27 e 28 novembre e condurrà il pubblico a Parigi, tra il Musée Marmottan, il Musée de l’Orangerie e il Musée D’Orsay, a Giverny con la Fondation Monet, la casa e il giardino dell’artista, e tra i magnifici panorami di Étretat. A guidare gli spettatori alla scoperta dei luoghi, delle opere e delle vicende del maestro, ci sarà Elisa Lasowski (Trono di Spade e Versailles), mentre la consulenza scientifica sarà affidata allo storico e scrittore Ross King, autore del best seller Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna, edito in Italia da Rizzoli. Tra gli altri interventi preziosi che getteranno nuova luce sulla figura di Monet e del suo lavoro anche quello della fotografa fiamminga Sanne De Wilde e quello della giardiniera della Fondation Monet, Claire Hélène Marron. La colonna sonora originale del film è firmata da Remo Anzovino.

Seconda edizione Premio Letterario "Uniti per la Legalità"



domenica 25 novembre 2018

Forte attesa per l’esposizione di Salvatore Pepe “Frontiere oltre la pittura”

Sabato 8 dicembre 2018, alle ore 17:00, sarà inaugurata la mostra, curata dal sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello e coordinata dal saggista d’arte Enzo Le Pera, “Frontiere oltre la pittura”, con opere dal 1988 al 2018 dell’artista Salvatore Pepe, che festeggia i trent’anni di attività, alla Galleria d’Arte “Il Triangolo”, Via degli Alimena, 31d, 87100 Cosenza (www.galleriailtriangolo.com – info@galleriailtriangolo.com), diretta da Giorgio Le Pera, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania. L’esposizione resterà aperta sino al 18 dicembre 2018; orario galleria: 10,30-13.00/16,30-19.30.
Catalogo in galleria.

Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello:
FRONTIERE OLTRE LA PITTURA

La prima Biennale Internazionale della Calabria Citra, a Praia a Mare, mi ha permesso di conoscere meglio Salvatore Pepe e il suo studio, ricco di dipinti, assemblaggi, elaborazioni variegate, disegni, grafiche, nonché di altre opere e oggetti d’arte e anche cataloghi; insomma, la BiCc riesce ad essere volano di incontri e “focus” attivo sullo “status” dell’arte italiana, e non solo.
L’artista, da consapevole sperimentatore, frequenta l’uso di materiali inconsueti e naviga nelle mescolanze e guarda a tutte le varie semantiche operative dalla pittura materica al collage, dalle sobrietà del ready-made alle rastremate estroflessioni plastiche.
Il suo interesse per la scenografia e per il teatro l’ha portato a considerare gli apporti di altre discipline con un raggio di attrazione e di misura sensibile utili a redigere singolari testi visivi.
Dalla sua prima importante mostra, dove si distinguevano oli, tavole, catrame, corde, chiodi, che, icasticamente, siglavano una teoria di “SENZA TITOLO” , nella “Sala San Severo” al Palazzo dei Priori a Perugia, nell’ottobre del 1988, con il catalogo curato da Tonino Sicoli, sono passati trent’anni, e non è poco; e ora un sunto riepilogativo della sua estesa produzione, dettagliata nei riconosciuti plurimi segmenti, definiti e specificati con opere consistenti e preziose, diventa forza visiva esclamativa nel prestigioso spazio de “Il Triangolo” di Cosenza, da quasi cinquant’anni orientato a predisporre mostre di respiro, grazie alla direzione sagace e convinta di Enzo Le Pera - anche brillante saggista e organizzatore di diamante di eventi artistici e culturali -, ora passata al figlio Giorgio. 

Nonostante le crisi che si sono palesate Salvatore Pepe con decisa volontà operativa, in un silenzio di febbrili intendimenti, ha proceduto a incamminarsi su percorsi non sempre agevoli, ma di raffinata selezione, e, in un “sentimento di difesa ad oltranza”, da resiliente, ha cercato di preservare ricerca e fermezza di pensiero.
Ha operato, sempre per sintesi, in un panorama artistico dalle mille perforanti incidenze e dalle mille incipienti contraddizioni, quasi a preservare metodo e ingegno valutativo.
Ha sempre pensato al giudizio critico dell’idea che si fa immagine e ha guardato al futuro di un’immagine dialogante, pervasiva, e mai altera.
Con sincera e fondata pronuncia ha redatto acute notazioni, che hanno inciso nelle raggiunte soluzioni e hanno distribuito una serie di appunti sulle pluralità linguistiche, sviluppatesi lungo un trentennio.
In una rete di riferimenti diplomatici, disegno e decoro si sono sommati e nella certezza di una progettazione di intagli e specularità hanno indirizzato proiezioni a 360° e hanno considerato e declinato riverberi utili.
L’artista, in fondo, ricerca e punta a un catalogo esaustivo e con indubbia versatilità ordina una dinamicità per manifestare e sostanziare una fisica e sincera espressività di taglio astratto.
Supera le frontiere pittoriche per assegnare a un “assett” di tagli e di perlustrazioni oggettive, di grande carattere e di impegnata caratura esplorativa, un abbraccio che leghi pittura, scultura e senso della scena visiva.
Salvatore Pepe utilizza la linea per separare le indispensabili masse o le studiate campiture cromatiche, ma anche il filo sottile, utile per le separazioni, nella voglia dirimente di un’indispensabile necessità virtuale, che, indiscutibilmente, vivifica e rinforza una redazione giusta.
Materializza ambienti, atmosfere, apparizioni di spiragli di luce, che corroborano la passione tematica di cunei espressivi.
Gli eleganti e decisi tratti, che denunciano solchi d’ombra, ricercano misteri, calati nell’anima.
Disegna confini e, nella composizione di contrasti, esemplifica emozioni primarie.
I suoi dipinti sommano rispetto e sviluppo segnico sino ad arrivare a determinazioni icastiche.
Dimensioni contratte o, di converso, allargati riferimenti procedono a dimensionare analisi concettuali o dilatazioni dello spirito, spinti a registrare sommovimenti migranti di flussi di coscienza.
Raccoglie la lezione segnico-cromatica di Yves Klein e quella spazio-pittorica di Mark Rothko e anche quella di Aberto Burri, Lucio Fontana, Nato Frascà e del grande maieuta Renato Barisani, come riferiva Enrico Crispolti, e vigila tra il dentro e il fuori, tra il passato e il presente, tra l’apparire e l’essere; quindi, una sottile filigrana di battiti e palpiti diventa, straordinariamente, narrante.
Nei suoi dipinti ultimi l’eleganza dell’esecuzione lo pone tra i migliori artisti italiani; energia, emozioni, coinvolgimenti esistenziali s’avvertono, ma, ancor di più, emergono le forme nette, necessarie che si prodigano a vincere una neutralità per, poi, diventare protagoniste di un’attività proiettiva di equilibri, quale valutazione e determinazione del pensiero umano.
La modulata consegna, in composizioni ben impostate, di sottigliezze semantiche e di ricalchi metalinguistici chiarisce elaborazioni incisive.
Livelli combinati si dispongono per acquisire la dimensione della ricerca dell’artista, che, seriamente, produce, per transiti calibrati, con estrema riflessione mettendosi sempre in discussione.
Non mancano aperture flessibili e autentici iati inediti, che sostanziano le sue ultime disposizioni, che ricombinano equilibrate puntualizzazioni e segnano la ricerca di piste incisive.
Nella logica del “work in progress” arriva a stabilire iterazioni significative del suo guardare il mondo e a desumere il suo potere evocativo, collocandolo in uno spazio ludico di un tempo apparente.
Punta all’armonia e, rilevando dettagli su dettagli, accorda il suo “sentire il mondo”, come segnalato prima.
Da cicli, resi emblematici per forma e contenuto, passa, dal concettualmente avvertito, a guardare all’informale avveduto, all’astratto conscio e informato.
Incoraggiato dall’arte povera e dalla combinazione coagulante dell’astrazione-concettuale, ha pilotato la voglia estrema della ragione e in una molteplicità sorgiva ha controbilanciato idee per far percorrere vitalità inedite e chiarezze di coscienza verso risoluzioni informali intense e nitide consistenze astratte.
Il suo piacere è partecipativo, il suo domani pittorico continua nella sintesi.
Non tralascia la fondamentale attività, sottolineata da dinamicità esplorative.
Paesaggi dell’anima si fanno storia e interpretano momenti “clou”.
Le immagini della sua redazione pittorica sfumano in una psicologia di sospensioni e pause discrete indicano strade del domani.
Combinazioni d’impronte e ponderate cadenze trasferiscono esiti di vibrazioni e rapidità sequenziali costellano un immaginario.
Dimensioni di estensioni informali monitorano dilatazioni psicologiche ed eleganti ventagli memoriali attualizzano movimenti di carattere introspettivo.
Le sue opere contaminate da umori attivi e gemmazioni sensibili generano considerazioni sull’attualità; insomma, trasparenze, impressioni, velature, segni, segnacoli, segnature provano a scavalcare nuove frontiere!
Coniugazioni astratto-liriche, invece, valorizzano dinamiche e sorprendenti proiezioni e singolari, audaci aggettazioni diagonali regolano emozioni inseguite e liberano sussulti e vibrazioni.
Insomma, intende continuare questi motivi di oculata ricerca e con distribuito garbo e con un registro alto di eleganze semantiche redige composizioni con ben suddivise e amalgamate colorazioni.
Sono pagine elegantemente ritmiche, senza astensione cromatica, e motivano cadenze equilibrate in precisi posizionamenti, obliqui, inclinati e trasversali.
Salvatore Pepe riesce ad ampliare le sue vedute, regola tempi e circostanze visive e si accerta, in un fare e in un divenire, sempre composto e determinato, di incapsulare temi degni e di estroflettere meditati rilasci.
L’artista centralizza sfondi icastici da cui si proiettano esemplari rimandi e frame dopo frame, trasparenze fantasmatiche si aprono ad accogliere segmenti e tratti pittorici che formano una teoria avvolgente di sensi.
Ragionatissimi passaggi intendono, ovviamente, cribrare personalissimi studi del tangibile mentale e restituire un tempo “possibile” per agganciare credibili intese; la sua volontà s’appunta e si fa sponda di riferimento di coscienza.
Un sapere di equilibri ideativi e cromatici ben affronta la tensione interpretativa di quote di sperimentazioni per raggiungere fasce d’interattività e per suscitare relazioni condivise.
Linea e materia pittorica, nell’elaborazione della composizione li rapporta con lo spazio circostante e le poche ed essenziali contaminazioni irrorano un tessuto mentale di connessioni per relazionarsi.
I suoi lavori ben rimarcano l’energia della materia e si frantumano in tracciamenti cinetici, su cui si classificano visioni diversificate di sentimenti appropriati e di atmosfere calamitanti, giocate tra chiarori e oscurità.
Il suo valido percorso di ricerca va avanti, perché crede nell’evoluzione del suo “sentire” il mondo.
I suoi assunti, nel tempo, concettuali o informali o astratti, ricordano il ventaglio delle proiezioni mentali, delle visceralità del paesaggio e delle sollecitazioni ideative e le profondità spaziali dei tagli danno smalto alle esplicitazioni dell’anima e a temi di luce in correnti di nitidezze.
Il suo procedere non è “glam” e le sue incursioni attivano orizzonti di parabole discrete, che ci fanno meglio comprendere memoria e contemporaneità.
Chi siamo e cosa saremo, quindi status pregresso e futuro possibile, alimentano il fluire, in parte sorgivo e in gran parte studiato, che accoglie un linguaggio spedito e senza remore.
In conclusione, altri artisti che si copiano in una forma di selfie perenne non virtuale, ma auto-celebrativo, sono da scartare di fronte alla dimensione del brivido del respiro intellettuale di Salvatore Pepe, di forte significazione e impatto, che governa un gioco “sottile” di segni e campiture, che svela la concretezza di concetti in un arco comunicativo, che manifesta pulsazioni critiche.

Vicolo Folletto Art Factories di Reggio Emilia presenta, dal 2 dicembre 2018 al 28 febbraio 2019, "Carte d'Oriente. Carte d'Occidente"

La mostra che ricostruisce il rapporto tra Omar Galliani e l'Oriente attraverso una raccolta di opere su carta create negli anni Duemila, nel corso di ripetuti soggiorni in Cina, Corea, India e Vietnam. 

La personale sarà inaugurata domenica 2 dicembre, alle ore 17.30, alla presenza dell'artista.
Dopo la recente donazione di un inedito autoritratto alle Gallerie degli Uffizi, museo fiorentino che custodisce la più grande collezione di autoritratti nel mondo, iniziata dal cardinal Leopoldo e proseguita dai Medici e dai Lorena fino ai giorni nostri, Omar Galliani torna a Reggio Emilia con un progetto teso ad illustrare il suo profondo legame con l'Oriente, fatto di ispirazione e sentimento.

Il percorso della mostra raccoglie una ventina di opere ed una serie di fogli tratti da quaderni di viaggio. Disegni a matita, a carboncino e a inchiostro su carte di manifattura orientale, alcune delle quali particolarmente preziose, che raccontano le atmosfere, la fascinazione e gli incontri di quei viaggi. Molti dei lavori esposti sono stati presentati in precedenza solo in contesti museali e provengono direttamente dall'Archivio di Omar Galliani.

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Atelier LUSE di Luana Segato, Calle Lunga San Barnaba - Venezia





Canal Grande - opera di Luana Segato

Canale della Giudecca - opera di Luana Segato



Venezia ospita “il fiume di rose” di Rita Esposito

“il fiume di rose”, performance d’arte di Rita Esposito, a cura di Daniele Galdiero è stato ospitato sabato 24 novembre all’Atelier LUSE di Luana Segato, Calle Lunga San Barnaba, Venezia: 





Lido di Venezia - Sognando l'america