giovedì 22 novembre 2018

"Sogniloqui" (Iod edizioni) raccoglie 12 racconti brevi di Stefano Taccone.


Il suo progetto nasce da una esigenza intimistica di raccontare storie di vita quotidiana, fatta di sogni e realtà. L'autore è ben conosciuto, come critico, al vasto pubblico dell'arte contemporanea. I suoi saggi, scritti in questi anni, fanno uso di una scrittura che ha sempre al centro la sua attività intellettuale di riflessione critica. Cosa cambia con Sogniloqui? È un uso nuovo delle parole al centro della sua scrittura narrativa. L'astrattezza intellettuale cede il passo ad uno stile letterario finalizzato a sentimenti e sensazioni, che hanno origine nel mondo onirico, dove tutto inizia e tutto ritorna. Rimane intatta, nell'autore, la sua grande voglia di interrogarsi. Di farsi carico di piccole riflessioni di ciò che la vita affronta ogni giorno nei suoi profondi, e irreversibili, cambiamenti di stile e di costume. «Che cos'è ormai una telefonata se non l'antico surrogato di una conversazione a quattro occhi».

Stefano Taccone (Napoli, 1981) è dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica presso l’Università di Salerno. Dal 2013 al 2015 ha insegnato storia dell’arte contemporanea presso la RUFA - Rome University of Fine Arts. Ha pubblicato le monografie "Hans Haacke. Il contesto politico come materiale" (2010); "La contestazione dell'arte" (2013); "La radicalità dell’avanguardia" (2017). Ha curato il volume "Contro l’infelicità. L’Internazionale Situazionista e la sua attualità" (2014). Collabora stabilmente con le riviste “Segno” ed “OperaViva Magazine”. Sogniloqui è la sua prima raccolta di racconti.

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