domenica 15 marzo 2020

Nasceva Cesare Beccaria

Cesare Bonesana-Beccarìa marchese di Gualdrasco e di Villareggio nacque a Milano 15 marzo 1738 (282 anni fa) e scomparso sempre a Milano il 28 novembre del 1794.

Sposò la filosofia illuminista in seguito alla lettura delle "Lettere persiane" di Montesquieu e fu amico dei fratelli Verri coi i quali contribuì a fondare l'Accademia dei Pugni, nell'ambito della quale scrisse articoli per la rivista “Il Caffè”.
A Beccaria si deve, nel 1764, la pubblicazione del capolavoro “Dei delitti e delle pene”: un saggio breve in cui biasimava la pena di morte e le forme disumane di tortura diffuse ai suoi tempi. Sosteneva invece quale maggiore validità la certezza della pena come deterrente verso la criminalità.

In questo saggio breve, dunque, Beccaria si pone con spirito illuminista delle domande circa le modalità di accertamento dei delitti e circa le pene allora in uso.

L'opera fu stampata e pubblicata per la prima volta a Livorno da Marco Coltellini ed incontrò un notevole successo in tutta Europa. Fu vista come prodotto innovativo in Francia ove incontrò l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Encyclopédie, di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi che lo tradussero con le note di Denis Diderot e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro. Fu messa subito in pratica dalla zarina Caterina II di Russia.

«Non vi è libertà ogni qualvolta le leggi permettono che, in alcuni eventi, l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa» è una delle sue riflessioni più significative, che lo pongono tra i padri del pensiero occidentale moderno e tra gli intellettuali più rappresentativi dell'Illuminismo italiano.

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