martedì 25 marzo 2025

Cinque minuti con Luigi Anedda

 

Cari amici di rosarydelsudArt news questa sera vi porto nell'atelier dell'artista Luigi Anedda ad Albiano Magra (frazione del comune di Aulla) in provincia di Massa-Carrara, in Toscana.

Luigi ci presenta le sue opere e ci anticipa che cinque di questi straordinari capolavori saranno esposti domenica 6 aprile presso il Circolo Velico Erix dalle ore 15:50 alle 18:30 per la presentazione del romanzo di fantascienza dal titolo "VIAGGIO VERSO UN NUOVO MONDO - l'inizio della mia avventura" di Rosaria Pannico - edizioni IL SAGGIO, che verrà presentato da Marco Raiti con ingresso e gratuito.

                                  



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INTERVALLO, performance di letture e musica di Giovanni Tabacchiera con Gian Luigi Ago - L' EVENTO


 

Si è svolta questo pomeriggio, martedì 25 marzo  "Intervallo", una performance di letture e musica di Giovanni Tabacchiera e Gian Luigi Ago al Centro anziani di piazza Brin, in via Filippo Corridoni 7 alla Spezia.

 


"Intervallo" richiama quella pausa televisiva che in passato spesso veniva mandata in onda tra un programma e l'altro, per sopperire a vuoti televisivi o per motivi tecnici, quando ancora gli spot pubblicitari non la facevano da padroni. Come molti ricorderanno, si trattava di una serie di immagini statiche che riguardavano paesaggi e opere d'arte accompagnate musicalmente da brani d'arpa… Nell'immaginario televisivo restano famosi il gregge di pecore o paesi spesso abbarbicati a costoni rocciosi.

Di cui vi propongo video e foto:

                                  







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LA BAMBINA CRESCIUTA - Edizoni IL SAGGIO


 

"DA LIBRIAMOCI AL MAGGIO - LIBERI TRA I LIBRI" Il fantasma col passamontagna - Edizioni IL SAGGIO


 

IV Concorso Nazionale di Pittura Estemporanea "Il Carciofo Bianco Del Tanagro - Auletta"


 

VI Edizione Concorso Internazionale di Poesia "Gaeta perla del lazio. dal 1553"

Venerdì 28 marzo la premiazione del concorso di poesia dedicato al mare
 
 

 


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Cinque minuti con Antonella Botticelli



1) Come e quando nasce la tua creatività di artista visivo?
Fin da piccola amavo disegnare. Qualsiasi superficie bianca- si trattasse di un foglio o di una parete- mi ispirava. Non ho più smesso: il disegno e in seguito la pittura sono stati da sempre il mio “gioco” preferito.
Mi sono diplomata al liceo artistico, e poi una scuola privata di pittura.  In seguito, ho preso lezioni private dal prof. Crescenzo Del Vecchio, grande artista sannita e docente presso l’Accademia di Brera. È stato per me un vero maestro. Mi ha introdotto con professionalità alle discipline pittoriche, soprattutto sul piano tecnico, mi ha incoraggiato, mi ha indirizzato. Dopo la sua scomparsa ho continuato da sola facendo tesoro della sua esperienza.

 




2) Quali sono state le tappe più importanti che hanno caratterizzato la tua produzione artistica?

La mia ricerca ha subito, d’altra parte, una certa evoluzione. Sono partita dal figurativo per poi passare ad una pittura materica e informale, sperimentando l’uso di vari materiali e varie tecniche ed avendo anche un tema generale di fondo: la dimensione ecologica e la salvezza del pianeta. Molti lavori degli anni duemila ed oltre sono ispirati da questo sentire, in me davvero profondo. Negli ultimi anni è iniziata una nuova fase, più tematica e maggiormente legata alla interpretazione didascalica e creativa di un’opera letteraria. Ho dedicato un’ampia serie di immagini – essenzialmente tempere su carta, ma anche oli- alla Divina Commedia. È stata una ricerca davvero interessante e coinvolgente, che mi ha costretta ad approfondire l’opera di Dante e i suoi episodi più conosciuti. È stata una produzione molto apprezzata, soprattutto negli ambienti scolastici e soprattutto dai giovani.
Ho tenuto molte mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, anche di prestigio. Ho avuto molti riconoscimenti, hanno scritto di me critici di valore. Oggi mi segue un critico importante, il prof. Giorgio Agnisola, mi da consigli, come ha fatto un tempo il prof. Del Vecchio.

 

 

3) Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Il mio obiettivo è un cammino professionale serio, ispirato, soprattutto rappresentativo del mio mondo, delle mie scelte umani ed emozionali. Punto ad un mio stile, ad una mia identità di artista. Che poi questo possa coincidere con un successo sul piano pubblico e sociale, non può che farmi piacere, ma è un obiettivo che non deve sopravanzare il bisogno di essere autentica, di restare me stessa.


 


4) Cosa ti aspetti, dal punto di vista emotivo, da questa esperienza al MAV?
Sarà, senza dubbio, un'esperienza intensa e coinvolgente. Mi affascina l’idea del confronto con i colleghi artisti. Sperimentare l'assenza di luce artificiale, con l’unico contributo della luce naturale che filtra da una piramide di acciaio e vetro sospesa sopra lo spazio, varierà durante la giornata, influenzando l’intensità e la qualità della luce e, di conseguenza, i nostri stati emotivi. Questo renderà l’esperienza un’occasione unica, anche una vera e propria sfida, rispetto a un approccio creativo che solitamente rimane celato, senza mai esporsi completamente nei propri processi.

MONICA SARNELLI protagonista a teatro in “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci” di Federico Vacalebre, regia di Carlo Cerciello


 

Straordinario successo di pubblico al debutto per Monica Sarnelli, protagonista di “Sirene, sciantose, malafemmene ed altre storie di donne veraci”, un recital anti misogino scritto da Federico Vacalebre, con la regia di Carlo Cerciello.

Con Monica Sarnelli, e con Cinzia Cordella.

Arrangiamenti musicali di Pino Tafuto e Salvio Vassallo. Disegno luci Andrea Iacopino. Aiuto regia, realizzazione video Fabiana Fazio.

In scena fino al 29 marzo al teatro Troisi di Napoli e poi in tour.


Testo, canzoni e videoproiezioni, con la presenza virtuale di Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta, Fuliggine, raccontano la città al femminile e le sue donne: femmene, malafemmene, mamme, puttane, figlie, trans, sirene, un filo narrativo ironico, ma serio, in cui si riflette su un mondo, quello della musica, non solo partenopea, ancora sin troppo maschilista.


La protagonista, Monica Sarnelli, si muove in una scenografia con tanti simboli e abiti: da sciantosa, da bammenella, da primadonna postmoderna, da brava ragazza, tra canzoni, aneddoti e racconti. Al suo fianco un’attrice/ballerina (Cinzia Cordella), una pianista (Cristina Massaro) e un quartetto d’archi (Anna Rita Di Pace, Isabella Parmiciano, Tiziana Traverso, Monia Massa).


Gli arrangiamenti moderni sanno di tradizione, ma anche di electroswing, di rap, di tango digitale, che portano ai giovani il repertorio e le storie di Gilda Mignonette, Ria Rosa, Angela Luce, Gloria Christian, Mirna Doris, Lina Sastri, Teresa De Sio, Giulietta Sacco e altre ancora. Anche di loro la Sarnelli parla e canta tra momenti duri, sentimentali, femministi, altri sensuali, ironici: il sorriso, la rabbia, la pancia, il sesso, il ritmo, la melodia saranno chiavi di volta di uno spettacolo che usa le radici per imparare a volare.

Un viaggio al termine della melodia perduta e patriarcale che ci porta da "Era de maggio" a Pino Daniele, da "Passione" a "Ipocrisia", da "Preferisco il Novecento" a "Liù”, tra amare verità e dolci bugie. Con una sorpresa finale, la traduzione in napoletano di «Marea» di Madame, inno all’orgasmo femminile che diventa «Parea».


Una ripresa artistica, ma anche politica, per rivendicare un argomento ancora troppo attuale.

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA