lunedì 23 giugno 2025

L’ULTIMO MESE PER VISITARE LA MOSTRA TRACEY EMIN. SEX AND SOLITUDE A PALAZZO STROZZI

Manca un mese al termine della mostra dedicata a una delle più famose e influenti artiste del panorama contemporaneo

 

 

Con oltre sessanta opere, tra lavori iconici e nuove produzioni, la mostra offre un intenso viaggio nell’universo di Tracey Emin, articolato attorno a due nuclei tematici centrali nella sua ricerca: il corpo e la sessualità da un lato, la solitudine e la vulnerabilità dall’altro. Un percorso che, attraverso pittura, scultura, disegno, video, ricamo e fotografia, permette di confrontarsi con l’approccio crudo e diretto con cui da sempre Tracey Emin traduce esperienze personali in immagini potenti e metafore esistenziali.

La mostra è aperta fino al 20 luglio 2025 tutti i giorni, festivi inclusi, dalle 10:00 alle 20:00 e i giovedì fino alle 23:00 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura). 

 

È possibile acquistare i biglietti:

 comodamente online

oppure direttamente a Palazzo Strozzi

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA 

“Evoluzioni Astratte”

Lancio/Sabato 19 Luglio 2025 ore 17:30

“Evoluzioni Astratte” 

con opere recenti dell’artista Roberto Sanchez 

al MUSEO PINACOTECA di 

ARTE CONTEMPORANEA di TEORA 




Nell’ambito delle “MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA”, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello, sarà inaugurata Sabato 19 Luglio 2025, alle ore 17.30, l’esposizione “Evoluzioni Astratte” con opere recenti dell’artista Roberto Sanchez.
 

Sarà aperta sino a Domenica 6 Agosto 2025, orario 17:30/20:00, esclusa domenica.

  
Roberto Sanchez opera nel panorama artistico a livello nazionale e internazionale dalla fine degli anni sessanta, a partire soprattutto dal gruppo di artisti della storica Galleria d’Arte di “San Carlo” di Napoli, aperta da Raffaele Formisano.
 

Oggi dirige il “Museo Minimo” di Napoli per la diffusione dell’arte contemporanea, fondato nel 2004, proseguendo una intensa attività espositiva. Oltre alla ricerca non figurativa, denominata ‘astrattismo progressivo’ – come da scritti di Rosario Pinto -, Sanchez spazia anche nel campo della fotografia, illustrazione e dell’editoria sull’immagine del territorio.
 

Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche; tra queste ultime ricordiamo: Il Museo Civico di Morcone (AV), la Galleria di Arte Moderna di Loiano (BO), il Museo Civico di Macerata – Palazzo Buonaccorsi, la Galleria Comunale di Bressanone (BZ), il “Gina Lotta Artistamp Museum” – Florida (USA), Museo-Pinacoteca di Arte Contemporanea di Teora (AV), la Casa della Cultura - Comune di Atrani (SA).
 

Hanno scritto su di lui molti critici, dal grande Luigi Paolo Finizio al sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, che lo ha segnalato in più occasioni e che ha curato la recente monografia intitolata “EVOLUZIONI ASTRATTE”.



 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA 

Al Blu di Prussia - INCONTRO CON BRUNO FERMARIELLO "detective dell'arte"

MARTEDI' 24 GIUGNO 2025 - ore 18:00

Bruno Fermariello racconterà le sue indagini sulla storia dell'arte a Napoli attraverso i secoli

 

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

L' EMOZIONE DELLA FORMA

 A cura di Vincenzo Marsiglia
INAUGURAZIONE: 29 GIUGNO 2025, ore 11.30
29 GIUGNO - 5 OTTOBRE 2025
SONCINO (Cremona)

MUSEO DELLE CAMPANE | CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO

Antonio Barbieri, Fabiola Porchi, Oliviero Rainaldi, Rita Siragusa

 


 

 

  Dal 29 giugno al 5 ottobre 2025, il borgo di Soncino accoglie L'emozione della forma , un progetto di arte contemporanea ideato su proposta di Don Giuseppe Nevi, parroco della comunità, e curato dall'artista Vincenzo Marsiglia. Il progetto, promosso da Parrocchia Santa Maria assunta di Soncino , nasce dal desiderio di ripristinare nuova vita e centralità ai luoghi sacri del borgo attraverso il linguaggio universale dell'arte, invitando un'esperienza intima, spirituale e percettiva.

La mostra si articola in due sedi: il Museo delle Campane , di recente restauro, e la Chiesa di San Pietro Apostolo , entrambe nel cuore del centro storico. Le opere dialogano con questi spazi carichi di storia e spiritualità, offrendo un'esperienza immersiva, in cui la forma diventa veicolo di riflessione e ascolto.

Motivo ispiratore dell'iniziativa è anche la recente ristrutturazione del Museo delle Campane , situato presso la Pieve di Santa Maria Assunta, a cura dell'architetto Elvira Ambrogi. Il museo, che conserva le antiche campane della chiesa, diventa oggi anche spazio di accoglienza per opere d'arte contemporanea, in un dialogo inedito tra memoria, materia e spiritualità.

Scrive Vincenzo Marsiglia:" La forma non si limita a occupare uno spazio - lo abita, lo trasforma, gli dà significato. L'emozione della forma invita il visitatore a rallentare lo sguardo, a sostare, ad ascoltare. Ogni opera è una presenza che si offre lentamente, ognuna con il proprio respiro, ognuna capace di generare un'attenzione che va oltre il semplice vedere. Non è il soggetto a parlare, ma la forma stessa, il suo equilibrio interno, la sua logica, il modo in cui occupa o lascia lo spazio. La scultura, in questo contesto, non è solo oggetto; si fa gesto, pelle, eco che lascia emergere tracce, tensioni, riflessi.”

Aggiunge Don Giuseppe Nevi: “ Da quando vivo a Soncino mi ritorna spesso alla mente la frase di Fëdor Dostoevskij contenuta nel romanzo “L'idiota”: "la bellezza salverà il mondo”. Questo mi suggerisce che l'arte può essere un ponte che ci fa entrare in contatto con la verità, con la profondità dell'anima dell'essere umano. In particolare la ricerca artistica propria della contemporaneità fa propria questa aspirazione profonda che diventa, per l'oggi, una responsabilità. Infatti attraverso di essa il mistero dell'uomo si dipana davanti ai nostri occhi e l'espressione artistica ci invita ad entrare in contatto con un oltre che ci vuol sempre incontrare. La nostra esposizione si colloca in questo contesto mantenendo questa splendida vocazione dell'arte e della bellezza.”

Conclude l'Architetto Elvira Ambrogi: " Nel contesto dell'antico borgo di Soncino, dove ad ogni passo riecheggia la storia, la contemporaneità si affaccia sul passato. Un dialogo condotto in punta di piedi, tra visioni, memorie ed inedite interpretazioni, che dà voce a nuove emozioni della forma ."

SEDI E OPERE IN MOSTRA:

Museo delle Campane (Pieve Santa Maria Assunta):

    Sarcopoterium di Antonio Barbieri
    Estroversa di Rita Siragusa 
    Caduti di Oliviero Rainaldi

Chiesa di San Pietro Apostolo: 


    Disobbedienza di Fabiola Porchi
    Predestinazione di Fabiola Porchi

 

LE OPERE

Antonio Barbieri - SARCOPOTERIO

Sarcopoterium indaga la struttura della pianta dal nome omonimo e ne studia lo sviluppo matematico per realizzare un algoritmo in grado di riprodurla. La forma finale risulta, così, essere totalmente ricostruita e smaltata nel processo finale. Antonio Barbieri è un artista poliedrico che unisce la conoscenza del software, l'abilità ingegneristica e l'abilità manuale esecutiva nell'intagliare e modellare i materiali più diversi. Le sue sculture traggono ispirazione dal mondo naturale visibile e invisibile. Le sue conoscenze e competenze tecnologiche gli permettono di trasformare dati e forme del mondo naturale, come suoni, vibrazioni, emozioni, odori, forme e colori, in opere d'arte. L'artista progetta non solo il software di modellazione tridimensionale, ma anche le macchine per la produzione delle forme elaborate e gli strumenti per l'intaglio e la pittura.

 

Fabiola Porchi - DISOBBEDIENZA

Il corpo che si oppone alla violenza solo restando presente. Non si dissolve, ma resiste saturando lo spazio pur nella quasi invisibilità del nero totale, assoluto. Qui il tempo si contrae fino a diventare materia. È un tempo che non avanza: ristagna, si accumula, diventa spessore. Il movimento non è più nello spazio, ma nella memoria incisa, nell'eco dell'inutilità del gesto che modella forme che non possono essere realmente esperite. Il risultato è uno spazio che sembra vuoto, ma è saturo, un tempo che ci illudiamo di padroneggiare, ma che continua a stratificare presenze invisibili, rimosse, sopravvissute. L'opera è un bassorilievo modulare in nero assoluto calamitato al supporto metallico. Le forme sembrano rigide, immobili, ma in realtà sono solo appoggiate a una superficie che le trattiene, ma non le domina. Un ordine momentaneo, reversibile, incontrollabile.

 

Fabiola Porchi - PREDESTINAZIONE

L'opera Predestinazione si compone di una piastrella modulare, realizzata in gesso in bassorilievo, in cui sono rappresentati gli animali più consumati in Italia e perciò vittime degli allevamenti intensivi: suini, bovini e pollame.
I corpi degli animali sono perfettamente incastrati tra loro a formare un unico ammasso ordinato ed efficiente. Il rigore geometrico e la perfezione della composizione celano l'orrore insito in questa immagine. Gli animali si sovrappongono, si fondono, il confine tra i corpi diventa inconsistente e insignificante. Sono già carne, sono già oggetti, nessuno di loro ha un volto e un'individualità.

 

Oliviero Rainaldi - CADUTI

Il percorso artistico di Oliviero Rainaldi si intreccia profondamente con una dimensione spirituale, trasformandosi in una ricerca interiore che trova espressione nella scultura. Fin dagli inizi, il suo interesse per l'iconografia religiosa si manifesta in una reinterpretazione originale, capace di restituire nuova luce a immagini e simboli della tradizione cristiana. Per approfondire il rapporto tra arte e liturgia, Rainaldi intraprende un percorso di studio teologico, frequentando corsi che lo portano a immergersi nella Bibbia e nella letteratura cristiana. In particolare, la lettura della Genesi diventa per lui fonte di riflessione e ispirazione creativa. Le storie del peccato originale, del diluvio universale e delle figure cadute, segnate dal tormento e dalla redenzione, lo spingono a dedicare un intero ciclo di opere a questi temi. Questa serie, sviluppata nell'arco di sei anni fino al 1999, esplora con sensibilità il senso della colpa e della penitenza. L'opera esposta, parte di questo corpus, m incarna perfettamente lo stile essenziale e levigato dell'artista.

 

Rita Siragusa - ESTROVERSA

Una linea che si solleva, piega il silenzio, si sporge oltre il proprio asse. Estroversa nasce come gesto di apertura, slancio che sfida l'equilibrio per cercare dialogo. Le sue pieghe, nette e luminose, riflettono il tempo e la luce, ma anche l'anima di chi si avvicina. In acciaio, materia forte e resistente, la scultura custodisce l'eco del sacrificio e dell'ascesa. I dettagli dorati - discreti, ma presenti - richiamano la voce antica delle campane vicine: oro e bronzo, metalli che parlano di devozione, memoria e richiamo spirituale. Collocata accanto alla chiesa, Estroversa diventa sentinella contemporanea di un luogo sacro. Non urla, ma invita. Non si impone, ma si offre. È una forma che prega in silenzio, una colonna che danza, un pensiero che sale.

 

Il contesto: Soncino, arte e memoria


Inserita tra i Borghi più belli d'Italia , Soncino è un luogo ricco di storia e di attrazioni culturali: dalla Rocca Sforzesca alla Casa degli Stampatori, dalla Pieve di Santa Maria Assunta al Parco del Tinazzo. Il Museo delle Campane, recentemente ristrutturato, si inserisce in questo itinerario turistico con una nuova proposta che integra arte e accessibilità. Un percorso sensoriale innovativo permette anche a persone con disabilità visive e uditive di percepire suono e vibrazione, arricchendo l'esperienza museale. La Chiesa di San Pietro Apostolo, edificata nel XVI secolo, è un raffinato esempio di architettura rinascimentale lombarda, oggi spazio espositivo e luogo vivo di spiritualità.

Presentazione del modello dell’opera di Edoardo Tresoldi: il 3 luglio grande festa in piazza San Pietro a Bari vecchia

Saranno l’arch. Maria Piccarreta, Segretario regionale del MiC Puglia, e l’artista internazionale Edoardo Tresoldi a presentare alla città, giovedì 3 luglio, il modello dell’opera monumentale che si sta realizzando nell’area archeologica di San Pietro, a Bari vecchia.



Alle ore 20:00 il modello sarà visibile a cittadini e turisti nella chiesa di San Francesco della Scarpa, sempre a Bari vecchia.

 Alle ore 21:00 una festa di buon auspicio è stata organizzata dal MiC Puglia in piazza San Pietro con musica dal vivo, la comunità di Bari vecchia, rappresentanti del mondo istituzionale e ovviamente Maria Piccarreta ed Edoardo Tresoldi.

 

 Cenni storici sul sito archeologico e
il percorso seguito da Tresoldi per ideare l’opera


L’intervento dell’artista lombardo si esprime in un’opera intesa come il culmine di un percorso di studi e ricerche archeologiche condotte, sin dagli inizi del secolo scorso, dal Ministero della Cultura, committente del progetto di valorizzazione. Grazie alle campagne di scavo succedutesi a più riprese (l’ultima delle quali conclusa a maggio 2024), oggi sappiamo che il sottosuolo del sito racchiude una stratificazione ininterrotta di quasi quattromila anni di storia che, a partire dall’Età del Bronzo (II millennio a.C.) raggiunge, pressoché senza soluzione di continuità, gli anni ‘60 del Novecento.

Per restituire alla comunità un’area che costituisce la radice più antica intorno a cui Bari si è nei millenni accresciuta ed estesa, il Segretariato regionale del Mic ha messo a punto un progetto di valorizzazione che, sulla base dei risultati delle ricerche archeologiche, prevede la ricostruzione in chiave artistica dei volumi degli edifici esistiti nel sito a partire dal Medioevo.

A Bari, Edoardo Tresoldi è stato chiamato a confrontarsi con un contesto archeologico pluristratificato molto più complesso da restituire, rispetto a Siponto, in quanto l’area di San Pietro, nel corso dei millenni, ha attraversato diverse fasi di vita, di destinazione d’uso, di strutture ed edifici. Nelle fasi più recenti, e pertanto meno compromesse da interventi successivi, l’area ha accolto un luogo di culto cristiano risalente all’Alto Medioevo, rimasto per secoli in uso con successive modifiche e ampliamenti: tra XI e XII secolo fu ricostruito in forme romaniche assumendo una pianta triabsidata, ridisegnata nel ‘400 all’atto della costruzione dell’attiguo convento francescano, cui apparteneva il chiostro rimasto sino a oggi l’unica testimonianza dell’antico monumentale complesso. Agli inizi del ‘600 la chiesa è stata notevolmente ampliata, assumendo impianto ad aula unica, e poi nell’’800 l’intero complesso è stato trasformato in edificio civile e adibito a varie funzioni, culminate con la destinazione a Ospedale Consorziale, un luogo di cura demolito nel 1969 a seguito degli ingenti danni riportati durante la II Guerra Mondiale.

Il bombardamento tedesco del porto nel 1943, e poi, nel 1945, e l’esplosione del piroscafo americano Charles Henderson carico di esplosivo, ormeggiato lungo il molo che fronteggiava San Pietro, hanno gravemente compromesso l'edificio rendendone necessario l’abbandono e segnandone la fine. Il complesso è stato demolito nel 1969 ma, a partire dagli anni '80 del secolo scorso, l’area è rinata come sito archeologico e ha fornito agli studiosi una messe di dati che hanno consentito di ricostruire le origini e la lunga sequenza di fasi di vita della città che in quel luogo è sorta e si è stratificata. Nell’immaginario degli abitanti di Bari vecchia, la memoria legata all’ospedale e alle antiche strutture sacre una volta esistenti, è rimasta viva nei ricordi, negli aneddoti, nelle leggende urbane, testimoni di un legame profondo e sentimentale tra la comunità e i resti di San Pietro.

Il progetto di Edoardo Tresoldi, prendendo le mosse dai dati archeologici forniti dalla Direzione Lavori per orientare la ricostruzione, si è nutrito anche delle narrazioni fornite dall’immaginario di comunità che ha portato l’artista a chiedersi cosa abbia significato davvero quel luogo per Bari e per la sua gente nel corso dei secoli. Analizzando planimetrie, rilievi, mappe, relazioni di scavo, documenti d’archivio, storie e racconti, l’artista ha avvertito che al centro di tutto sopravvive, nel terreno, nel toponimo e nell’immaginario comune, la memoria della Chiesa e del culto dedicato a San Pietro. Il sentire dell’artista ha così interpretato poeticamente le direttive della direzione lavori, ideando una installazione che restituirà al luogo forma e anima.

 

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OPEN MIC e Cinzia Landini al Centro anziani di piazza Brin

 


OPEN MIC, il reading poetico al Centro anziani di piazza Brin del 24 giugno 2025, è libero a tutti, prevede l’iscrizione gratuita dalle 17:15 e sarà preceduto, dalle 17:30, dalla presentazione del prof. Uberto Scardino della raccolta di poesie di Cinzia Landini dal titolo: “È… la mia vita!”. La lettrice delle poesie della poetessa sarà Katia Penserini. Sarà l'ultimo incontro di lettura prima dell'Oasi Estiva che il Comune della Spezia prepara nel Salone del Centro sociale per gli anziani. Partecipate! Ingresso libero. Riprenderemo a settembre.

 

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NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI | Concerto sinfonico dell’Orchestra Scarlatti Junior

 


Ritorna l'atteso appuntamento sinfonico d'estate con l'Orchestra Scarlatti Junior, nella prestigiosa cornice del Cortile delle Statue dell'Università Federico II di Napoli: un'occasione anche, in una fase particolarmente delicata, per sottolineare il contributo fondamentale dell'Ateneo Federiciano alla continuità delle attività della Nuova Orchestra Scarlatti e della sua comunità musicale, un favore innanzitutto dei giovani delle Orchestre Scarlatti.


Domenica 29 giugno 2025 ore 18.00, con ingresso gratuito nel Cortile delle Statue dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, in Via Paladino 39, torna l'emozione del Concerto sinfonico dell'Orchestra Scarlatti Junior: circa 100 tra ragazze e ragazzi tra gli 11 ei 20 anni di età impegnati in un intenso e movimentato programma orchestrale spaziante da Alessandro Scarlatti, di cui quest'anno si celebrano i 300 anni dalla scomparsa, alla magica onda di Nimrod di Edward Elgar, dai colori dell'Arlésienne di Bizet al Boléro di Ravel e altro ancora. Direttore il M.° Gaetano Russo.


Una magia che si rinnova nello spazio ideale del Cortile delle Statue, vero pantheon della memoria culturale e civile della nostra città, ancora una volta messo a disposizione dall'Università Federico II nel quadro di una collaborazione organica di lungo corso con la Nuova Orchestra Scarlatti: “Una collaborazione che si è rivelata fondamentale per la continuità e la sopravvivenza stessa dell'Orchestra e della sua comunità musicale", dichiara il M.° Gaetano Russo, fondatore e direttore della NOS, che aggiunge: "In un momento per noi molto delicato di valutazioni e bilanci, non Non posso ringraziare di vero cuore a nome di tutta la nostra comunità l'Università Federico II, e in particolare il Rettore Professor Matteo Lorito e tutti i suoi collaboratori. L'accoglienza negli spazi dell'Ateneo e il sostegno a tante iniziative dell'orchestra sono stati e sono oggi più che mai fattori indispensabili per il proseguimento delle attività della NOS"

   

La serata sarà aperta da un momento significativo: la donazione di un violino alla Nuova Orchestra Scarlatti da parte della signora Alina Parisi socia del Lions Club Napoli Host, alla presenza dei soci e della Presidentessa Rossella Fasulo. Il violino sarà suonato all'inizio del concerto dal giovane violinista Pasquale Picone (19 anni).


Informazioni 

0812535984

 info@nuovaorchestrascarlatti.it

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Gli appuntamenti della settimana alla Libreria Liberi Tutti

 



Mercoledì 25 giugno alle ore 18.30 presentazione del libro La signora Holmes di Vanessa S. Riley (la nostra amata Susanna Raule!). Dialoga con l'autrice Gian Paolo "Giambo" Ragnoli.

Tra tutti gli enigmi ce n'era uno che Sherlock non sarebbe mai riuscito a risolvere: Amelia. Fine ‘800, Dedham, Essex. Amelia Hanchett è una giovane volitiva, anticonvenzionale, decisa a essere indipendente. Il padre e il fratello possiedono una ditta di importazioni dall'India e sono spesso a Londra, lei è cresciuta libera in un quadro di Coleridge, la Dedham Vale, leggendo voracemente e
assorbendo dalle sue corrispondenti l'idea più rivoluzionaria della storia dell'umanità: le donne sono persone. Conosce gli Holmes fin da ragazza. Sono i figli dello squire della zona e il minore studiava musica con suo fratello. Per un periodo è quasi sembrato che Amelia dovesse essere promessa al maggiore, Mycroft, ma nessuno dei due si è piegato alle insistenze delle rispettive famiglie. 

Amelia ha giurato che non si sposerà mai, proprio come il minore degli Holmes, Sherlock.
Ma hanno così tanto in comune, l'intelligenza brillante, l'eccentricità, la curiosità e lo sprezzo per le convenzioni. Così alla fine un matrimonio si celebra, un matrimonio maldestro e riparatore, in ossequio alle norme sociali che entrambi disprezzano.


Poi Sherlock torna alla professione che lui stesso ha inventato e sembra dimenticarsi di lei. Peggio, ne nega persino l'esistenza. Ma come ha fatto il loro matrimonio a consumarsi così in fretta? Ad andare tanto male in così pochi anni? Vanessa S. Riley si infila tra le righe del Canone holmesiano per scrivere un giallo senza cadaveri.
Un'indagine sentimentale sulle rovine di un matrimonio, ma anche sulla questione femminile in un'epoca di mutamenti sociali così simili a quelli della società contemporanea. Un libro sul rapporto tra i generi e tutto il male – e il bene – che ne può scaturire.

Venerdì 27 giugno alle ore 18 presentazione del libro Il marchio del sangue di Corrado Pelagotti (Leone editore). Dialoga con l'autore Marco Della Croce.

In una periferia cruda, dai confini opprimenti, due amici sui quarant’anni cercano, senza riuscirci, di rimettere in carreggiata le loro vite e alla fine decidono di percorrere la strada più breve, anche se la più pericolosa: rapinare un corriere della droga. Le cose, però, non vanno come preventivato. Una fidanzata disillusa e depressa, una barista che sogna di trasferirsi a Cuba, un balordo di periferia, un padre e uno zio avvezzi al crimine e due spacciatori senza scrupoli sono i personaggi con i quali i due amici dovranno interfacciarsi, alla ricerca di una salvezza che, pagina dopo pagina, sembra allontanarsi sempre di più, mentre il sangue comincia a scorrere e gli eventi si susseguono con colpi di scena e un ritmo sempre più incalzante. Fino a dove saranno disposti a spingersi per salvarsi? E fino a che punto potranno contare sulla loro amicizia?

 

Libreria Liberi Tutti
via Tommaseo 49
19121 La Spezia

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