27.05.2025 alle ore 18:00 BACOLI Palazzo dell’Ostrichina inaugurazione
L'esposizione sarà visitabile fino al 08.06.2025 ad ingresso gratuito secondo gli orari del Museo
Si tratta di una ricerca fotografica dedicata alla Sibilla Cumana, forse il più diffuso mito dei Campi Flegrei per ripercorrere l'origine, i segni e i luoghi in cui tale fantastica narrazione si è consumata.
Si ringraziano:
Ministero per la Cultura e Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio
Area Metropolitana Napoli per aver autorizzato le riprese fotografiche all'interno del Parco Archeologico di Cuma
Comune di Bacoli per la disponibilità e l’ospitalità nel Palazzo dell’Ostrichina
Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei per il consueto supporto fornito
particolare ringraziamento a Iolanda Malafronte che ha interpretato la Sibilla.
LA RICERCA | principali riferimenti bibliografici
VIRGILIO Eneide libro VI | DANTE La Divina Commedia "Paradiso" canto XXXIII OVIDIO Le Metamorfosi libro XIV | PETRONIO citato in epigrafe da T.S.Eliot in "The waste land"
La SIBILLA CUMANA era il più famoso oracolo del mondo antico, giovane vergine che svolgeva attività mantica in uno stato di trance, chi la visitava in cerca di consigli veniva introdotto al vestibolo antistante la camera interna dell'oracolo (Antro della Sibilla), attraverso una galleria, scavata nella collina di Cuma, in cui si alternavano luci e ombre, la visione inquietante di un'indistinta figura sacerdotale, svanente a tratti nell'oscurità, doveva risultare sconvolgente anche per il più coraggioso dei visitatori, ella trascriveva i suoi vaticini su foglie di palma che, alla fine della predizione, erano mischiate dai venti provenienti dalle cento aperture dell'antro, rendendo i vaticini "sibillini"
Dichiara Francesco SORANNO: “mi sono sentito apolide per tutta una vita, perennemente immerso in una sorta di vuoto esistenziale fino a quando un giorno, attraversando i Campi Flegrei, giunsi a Cuma: l'avevo studiata sui banchi di scuola e da allora l'avevo cercata e, sulla via Sacra, posando i piedi su quei remoti basolati, ritrovai le mie origini: l'inizio; camminavo in quei luoghi estasiato da tanta bellezza, rapito dalla profondità scintillante della luce, colsi intorno a me una misteriosa presenza, la Sibilla, mi balenò l'idea di farla rinascere attraverso le fotografie: è stato emozionante vedere le immagini scattate, come frammenti riaffioranti da un passato remoto, da una dimensione distante ed onirica; come d'incanto la Sibilla ha ripreso a vivere, riproducendo il suo mito, la sua inquietante figura sacerdotale, il suo leggere i destini umani sulle foglie di palma mischiate dal vento, il suo esistenziale dramma di una vergine promessa ad Apollo, che gode dell'immortalità ma non dell'eterna giovinezza”.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento