Tempi Moderni
IX edizione de’ I Racconti del Contemporaneo
Presenta
Ensemble Theia
“Prospettive Sonore”
Introducono Marco Salvio ed Olga Chieffi
Interviene il compositore Enrico Renna
Evento nell’ambito della mostra diffusa
Lampi di Genio di Philippe Halsman
Salerno, Palazzo Fruscione, sabato 31 maggio, ore 20:30 -Ingresso Gratuito
Ensemble Theia: “Prospettive Sonore”
La musica contemporanea, nell’ambito della mostra Lampi di Genio di Philippe Halsman, si racconta tra parola e segno musicale con Annalaura Tortora, violino, Maria Cristiana Tortora, violoncello Marco Cuciniello, contrabbasso, Marco Salvio, flauto e direzione Davide De Feo, clarinetto. Interverrà il compositore Enrico Renna.
Sabato 31 maggio, negli spazi del Palazzo Fruscione, alle ore 20,30, nell’ambito della mostra Lampi di Genio di Philippe Halsman, sarà la musica contemporanea, tra parola e suoni la protagonista. Ospite dell’associazione Tempi Moderni, presieduta da Marco Russo e della IX edizione dei Racconti del Contemporaneo, sarà l’Ensemble Theia, composto da Annalaura Tortora al violino, Maria Cristiana Tortora al violoncello, Marco Cuciniello al contrabbasso, Marco Salvio, flauto e direzione e Davide De Feo al clarinetto, protagonista del live “Prospettive sonore”, un excursus temporale che attraversa il XX secolo fino ad arrivare ai giorni d’oggi per raccontare come movimento, spontaneità e innovazione si intrecciano nella fotografia quanto nella musica per dare vita a composizioni dalla struttura imprevedibile, audace, a volte carica di energia. Una serata che verrà introdotta ed animata dal critico musicale Olga Chieffi e dal flautista Marco Salvio, leader della formazione. La serata sarà aperta da un dialogo col compositore Enrico Renna, del quale, verrà eseguito, in principio di programma “Per Anna” per Flauto solo, sette brani nati su ispirazione della raccolta “I semplici” (Il bulino 2002) della poetessa Anna Cascella Luciani. Nella tradizione greca il flauto era considerato tra gli strumenti più adatti ad accompagnare la voce, perché in grado di riprodurne il soffio naturale - è altresì vero che per Enrico Renna il timbro dello strumento e la spazialità assumono un tale valore dialettico che i brani hanno una naturale vita al di là delle poesie da cui traggono ispirazione. Con il Maestro Enrico Renna, della scuola napoletana di Aladino Di Martino e dei massimi maestri del tempo, Pina Buonomo, Ferdinando Stajano e Franco Caracciolo, magistero di grandissima tradizione il quale ha poi saputo guardare oltre, con l’avanguardia milanese di Umberto Rotondi, Donatoni, volgendosi sempre verso le sue luminose radici, si discuterà, quindi, del suo segno musicale, del percorso compiuto in questi anni, del suo “cambiamento”, di una recherche che come in ogni segno artistico, non troverà mai un approdo sicuro, ma sarà un continuo ri-cominciare. Un percorso, il suo omaggiato dal volume “Componere quotidiano”, in libreria per Il Sileno, un oratorio a più voci evoca un confronto sulla sua esperienza dal compositore, direttore d’orchestra, didatta e interprete con saggi di Stefano Valanzuolo, Paolo Sullo, Lorenzo Pone, Silvia Lanzalone, Daniela Tortora, Filippo D’Eliso, Francesco D’Errico, Antonio Mastrogiacomo, Luca Iacono, Stefano Busiello e Alessandro Laraspata, del quale seguiremo la traccia. Quindi il viaggio proseguirà, attraverso uno spaccato degli ultimi cento anni di musica, una musica che sia indagine del tempo che la accompagna, e che si adatti alle mutevoli esigenze espressive, linguistiche ed estetiche con la spontaneità e lo spirito di innovazione che hanno nutrito tutta l’arte del ‘900.
Dai nuovi presupposti formali di Kaija Saariaho, al controllo formale e l’incisività dei ritmi di Bohuslav Martinu alla sperimentazione di Isang Yun, passando per l’espressività di Luciano Berio, fino a giungere ad un omaggio di Pasquale Punzo ai geni così distanti di Nino Rota e Giacinto Scelsi.
a raccontare come movimento, spontaneità ed innovazione si intreccino (nella fotografia quanto nella musica) per dare vita a composizioni dalla struttura imprevedibile, audace, carica di energia oppure sospesa e misteriosa. Ascolteremo, quindi, Mirrors per Flauto e Violoncello di Kaija Saariaho, con i frammenti musicali che compongono il brano infatti possono essere riassemblati in diverse versioni […] ma dovrebbero in ogni caso seguire l’idea di uno specchio musicale, in una delle seguenti dimensioni, ritmo, intonazione gesto strumentale o timbro: il flauto e il violoncello rispecchiano così i rispettivi gesti musicali in una sorta di danza speculare, quasi uno studio sulla simmetria. Seguirà Psy di Luciano Berio per contrabbasso solo, un manifesto di ricerca, pronuncia, articolazione, comunicativa, che mette in prospettiva la tradizione esecutiva del barocco, la potenza germinativa di brevi cellule con l’utilizzo sempre diverso delle accentuazioni, che nel ‘900 assumono valore assolutamente strutturale. Ancora, Together di Isang Yun per violino e contrabbasso, che nasce come brano d’occasione, dono per il 60° compleanno del suo amico ed editore Harald Kunz. Secondo il musicologo Walter-Wolfgang Sparrer, della Isang Yun Gesellschaft, i due movimenti si sovrappongono come un intarsio, sottolineando nel primo movenze quasi danzanti, impreziosite da glissati assai espressivi. La distanza così ampia fra i due strumenti in termini di registro non impedisce al compositore di pervenire ad una nuova unità, venendo a manifestarsi spesso ognuno dei due strumenti come la risonanza dell’altro. Un “insieme” (Together, appunto) cui sempre secondo Sparrer si perviene attraverso la sintesi, citando i principi taoisti dello Yin e Yang che hanno informato a lungo l’opera del Compositore. Si passerà, quindi, al Duo n.2 per Violino e Violoncello, H. 371 di Bohuslav Martinu, in cui iI dialogo tra i due strumenti è serrato, ricco di energia ritmica e melodie cantabili. L’opera – in tre movimenti - alterna spunti danzanti, passaggi lirici e giochi contrappuntistici, confermando la maestria di Martinu nel creare musica da camera vivace e comunicativa, ma sempre profonda. Finale con Notturno dal tempo sospeso di Pasquale Punzo per clarinetto, violino, violoncello e contrabbasso. Il brano prende ispirazione da due universi apparentemente lontani: da un lato, la ricerca timbrica e la staticità vibrante di Giacinto Scelsi, in cui il suono vive nella sua pura essenza, e dall’altro, la malinconia lirica e la sensibilità cinematografica di Nino Rota, con le sue melodie sospese tra sogno e memoria, un’esplorazione del tempo interiore, di quella dimensione sospesa in cui il suono si fa sia ombra sia luce; l’intera struttura è costruita su una dialettica tra immobilità e movimento impercettibile: il tempo si contrae e si espande, come un respiro sospeso tra veglia e sonno.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA


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