sabato 9 agosto 2025

SALERNO CLASSICA domani 10 agosto celebrazioni Antonio Salieri SALERNO

SALERNO CLASSICA

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Tutti I Colori della Musica

 

Salerno 6 – 10 agosto

Presenta

ANTONIO SALIERI Vs

Wolfgang Amadeus MOzart

Pianista Costantino Catena

Orchestra Salerno Classica

Direttore Francesco D’Arcangelo

Salerno, Domenica 10 agosto, Museo Diocesano, ore 20,30 – biglietto PostoRiservato  euro 12 + Diritti.  Info.: cell.:+39 3928435584 - salernoclassica@gmail.com


 


Antonio Salieri incontra

Wolfgang Amadeus Mozart


Celebrazioni dei duecento anni della morte di Antonio Salieri nell’atrio del Museo Diocesano, domenica 10 agosto, alle ore 20, 30 con l’esecuzione del Concerto in Do Maggiore per pianoforte e orchestra del genio italiano in confronto con il celebre “Jeunehomme” del compositore di Salisburgo, da parte di Costantino Catena e di Francesco D’Arcangelo che sarà alla testa dell’ Orchestra Salerno Classica

Con Costantino Catena al pianoforte e l’Orchestra Salerno Classica diretta da Francesco D’Arcangelo, domenica 10 agosto, alle ore 20,30, nell’atrio del Museo Diocesano, in una serata che chiuderà la calda estate di Salerno Classica, realizzata dall’Associazione Gestione Musica, verranno celebrati i 200 anni dalla morte di Antonio Salieri. “Dov’è giustizia, Dio, se il dono sacro, se l’immortale genio non è dato in premio a sacrifici, amore ardente, preghiere, zelo diligente, studio, e illumina un pazzo, un vagabondo ozioso! … Oh Mozart, Mozart!” Antonio Salieri deve molto a Puškin e a Peter Shaffer. Nessuno più di loro, infatti, ha contribuito dopo la sua morte e in particolare negli ultimi decenni, al mantenimento della memoria del musicista e compositore originario di Legnago e poi migrato alla corte di Vienna, coevo di Mozart, e finanche più celebre all’epoca del grande genio di Salisburgo. L’idea è venuta in primis a Puškin nel 1830, per un’opera in un atto e due scene cui appartengono i versi in apertura di questo scritto, redatto sulla base di lettere e cronache del tempo, incentrato appunto sulla presunta rivalità tra i due musicisti alla corte asburgica. Fu inscenata due sole volte durante la vita di Puškin al Bol’šoj di Pietroburgo. Divenne un’opera omonima di Rimskij-Korsakov. L’idea è stata poi presa a spunto da Shaffer a fine secolo scorso per una drammaturgia teatrale, Amadeus (1978): ne è nato uno spettacolo che ha avuto riconoscimenti e vinto premi in gran numero, una fama ulteriormente enfatizzata nel riverbero mediatico dalla versione cinematografica di Milos Forman, cui andarono sette premi Oscar. Con riguardo alla vicenda in sè, si tratta, invero, in gran parte di una costruzione narrativa e non corrisponde del tutto alla realtà storica, sebbene ci siano stati alcuni episodi di competizione professionale tra i due compositori. Non ci sono però prove concrete di un’ostilità personale o di un’influenza maligna da parte di Salieri sul destino di Mozart tali da poterne individuare responsabilità nella precoce morte del genio della musica di fine Settecento. Salieri era un compositore stimato e ben inserito alla corte di Vienna, noto per il suo talento e per il suo ruolo di insegnante di grandi musicisti come Beethoven, Schubert e Liszt. Mozart, pur riconoscendo l’influenza di Salieri a corte, non lasciò mai testimonianze scritte di animosità personale nei suoi confronti; al contrario, vi sono lettere in cui Mozart menziona Salieri in termini positivi, come collaboratore e conoscitore della musica. Inoltre, dopo la morte di Mozart, Salieri partecipò persino a eventi commemorativi in suo onore, il che suggerisce un rispetto professionale reciproco. Alcune fonti riportano addirittura che Salieri avrebbe insegnato al figlio di Mozart, Franz Xaver, consolidando ulteriormente un rapporto di rispetto piuttosto che di rivalità. Il programma verrà inaugurato dal Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore del compositore italiano che inizia con un “Allegro maestoso” il cui brillante materiale tematico è in costante evoluzione ritmica.  Si apre con un tema brillante e maestoso, che viene sviluppato con grande virtuosismo dal pianoforte. L'orchestra accompagna il solista con un ruolo di supporto, fornendo una ricca trama sonora. Il secondo movimento, “Larghetto”, è un sobrio e delicato dialogo tra il solista e il pizzicato degli archi,  un brano più lirico e introspettivo. Il tema principale è presentato dal pianoforte solista in modo cantabile e espressivo e l'orchestra accompagna con delicatezza, creando un'atmosfera di quiete e serenità. Il movimento finale, “Andantino”, è un vivace rondò caratterizzato dal contrasto del ritornello con tre episodi galanti. Il concerto fu composto nel 1773, durante il periodo di massimo successo di Salieri come compositore d'opera. All'epoca era maestro di cappella alla corte imperiale di Vienna e godeva di grande fama e prestigio. Il concerto è dedicato al barone Ignaz von Strattmann, un diplomatico e mecenate austriaco. A seguire, il Concerto K271 “Jeunehomme” di Mozart. Composto a Salisburgo all’età di 21 anni ed eseguito per la prima volta a Monaco il 4 ottobre 1777, il concerto per pianoforte e orchestra n. 9 è considerato un caposaldo della produzione mozartiana; l’immediatezza dell’invenzione melodica e l’elegante amalgama tra solista e orchestra innovano il suo stile, riverberandosi poi su tutte le sue opere degli anni seguenti. Pagina ampia e ardita, articolata in tre movimenti, rivoluziona sin dalle prime battute il connubio solista-orchestra anticipando contenuti romantici, affermando poi, con il passaggio senza soluzione di continuità al Rondò finale, la visione unitaria dell’opera. Non solo Mozart e Salieri: il programma della serata includerà anche un tributo a Franz Schubert, allievo prediletto di Salieri, con l’esecuzione delle prime due danze della raccolta D.90. Composte nel 1813, quando il musicista viennese aveva appena sedici anni, queste miniature orchestrali rivelano una grazia classica filtrata dalla malinconia lirica che sarà la cifra distintiva della sua arte matura.

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA 

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