APPUNTAMENTO
SABATO 20 DICEMBRE 2025
ALLE 17.30
CON L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
“A VOLTE RITORNANO - STORIA E ARCHEOLOGIA TRA PASSATO E PRESENTE”
140 reperti archeologici, prevalentemente ceramici, che a seguito di scavi clandestini erano finiti in Costa Azzurra, tornano alla luce. Dopo un importante lavoro di studio e restauro che ha restituito valore e nuova interpretazione a reperti con un passato frammentario, il Museo Archeologico Nazionale e Castello di Gioia del Colle è pronto a valorizzare ciò che il traffico illecito ha tentato di sottrarre.
Si inaugura sabato 20 dicembre alle ore 17.30, (con aperura straordinaria del Museo fino alle 23.00), la mostra dal titolo A VOLTE RITORNANO - Storia e Archeologia tra passato e presente, che esporrà materiali sequestrati presso il Museo del Bastione di St. André dove ha sede il Museo di Archeologia di Antibes, comune tra Nizza e Cannes.
Il frutto dell’operazione esemplare di recupero internazionale Francia-Italia del 1996, immediata applicazione della Convenzione UNIDROIT 1995, condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, diventa occasione per arricchire qualitativamente e quantitativamente l’offerta culturale del Museo, grazie all’introduzione di nuove classi ceramiche e di forme e decorazioni diverse rispetto a quelle già note.
I reperti sono stati restaurati dalle studentesse del corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università “Aldo Moro” di Bari, sotto la supervisione della docente restauratrice, grazie a una convenzione con la Direzione regionale Musei nazionali Puglia. Ogni oggetto è stato analizzato per valutarne lo stato di conservazione, intervenendo anche su restauri precedenti privi di documentazione, con l’obiettivo di preservare il materiale originale e la stabilità nel tempo. Il lavoro prevede analisi dei materiali, confronto stilistico e valutazione dell’autenticità, supportati da studi chimici, mineropetrografici e di termoluminescenza.
«Ogni recupero rafforza il ruolo delle istituzioni nella tutela, nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio archeologico – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, arch. Francesco Longobardi –. Il Ministero della Cultura richiama da tempo l’attenzione, attraverso mostre e iniziative dedicate, sulla gravità del fenomeno degli scavi clandestini, che continua a colpire le aree archeologiche italiane.
Questa esposizione offre l’occasione di restituire al pubblico un nucleo significativo di reperti, riaffermando la capacità delle istituzioni culturali di operare in modo integrato nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio»
«La mostra consente di approfondire non solo il tema degli scavi clandestini – spiega il Direttore del Museo Archeologico Nazionale e Castello di Gioia del Colle, dott. Fabio Galeandro - ma anche quello del delicato lavoro che segue il recupero di materiali di provenienza incerta: analisi, confronti stilistici e verifiche di autenticità, necessari per reintegrare pienamente i reperti nel contesto scientifico e valorizzarli correttamente. Siamo contenti di ospitare nel Museo di Gioia del Colle questa importante testimonianza della varietà ceramica dell’Italia meridionale; del resto, ogni reperto salvato è un frammento di storia che torna al suo posto».
Si inaugura sabato 20 dicembre alle ore 17.30, (con aperura straordinaria del Museo fino alle 23.00), la mostra dal titolo A VOLTE RITORNANO - Storia e Archeologia tra passato e presente, che esporrà materiali sequestrati presso il Museo del Bastione di St. André dove ha sede il Museo di Archeologia di Antibes, comune tra Nizza e Cannes.
Il frutto dell’operazione esemplare di recupero internazionale Francia-Italia del 1996, immediata applicazione della Convenzione UNIDROIT 1995, condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, diventa occasione per arricchire qualitativamente e quantitativamente l’offerta culturale del Museo, grazie all’introduzione di nuove classi ceramiche e di forme e decorazioni diverse rispetto a quelle già note.
I reperti sono stati restaurati dalle studentesse del corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università “Aldo Moro” di Bari, sotto la supervisione della docente restauratrice, grazie a una convenzione con la Direzione regionale Musei nazionali Puglia. Ogni oggetto è stato analizzato per valutarne lo stato di conservazione, intervenendo anche su restauri precedenti privi di documentazione, con l’obiettivo di preservare il materiale originale e la stabilità nel tempo. Il lavoro prevede analisi dei materiali, confronto stilistico e valutazione dell’autenticità, supportati da studi chimici, mineropetrografici e di termoluminescenza.
«Ogni recupero rafforza il ruolo delle istituzioni nella tutela, nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio archeologico – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, arch. Francesco Longobardi –. Il Ministero della Cultura richiama da tempo l’attenzione, attraverso mostre e iniziative dedicate, sulla gravità del fenomeno degli scavi clandestini, che continua a colpire le aree archeologiche italiane.
Questa esposizione offre l’occasione di restituire al pubblico un nucleo significativo di reperti, riaffermando la capacità delle istituzioni culturali di operare in modo integrato nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio»
«La mostra consente di approfondire non solo il tema degli scavi clandestini – spiega il Direttore del Museo Archeologico Nazionale e Castello di Gioia del Colle, dott. Fabio Galeandro - ma anche quello del delicato lavoro che segue il recupero di materiali di provenienza incerta: analisi, confronti stilistici e verifiche di autenticità, necessari per reintegrare pienamente i reperti nel contesto scientifico e valorizzarli correttamente. Siamo contenti di ospitare nel Museo di Gioia del Colle questa importante testimonianza della varietà ceramica dell’Italia meridionale; del resto, ogni reperto salvato è un frammento di storia che torna al suo posto».
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
La mostra, inclusa nel biglietto d’ingresso al Museo, sarà fruibile fino al 20 settembre 2026 dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30. Sarà inoltre possibile visitare la mostra il 26 dicembre, l’1, il 4 e il 6 gennaio 2026.
In occasione della serata inaugurale, il Museo Archeologico Nazionale e Castello di Gioia del Colle resterà aperto fino alle 23.00 (ultimo ingresso 22.30), con ingresso gratuito a partire dalle 17.00.
Alle ore 20.00, spazio al Trio Mercadante con “Le colonne sonore italiane del cinema”.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA


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