lunedì 8 dicembre 2025

“Collettivamente” - Mostra Internazionale di Riviste ad Assemblaggio

 

 




   

  Per quel che concerne le riviste ad assemblaggio bisogna prima di tutto precisare che la loro principale caratteristica è la collaborazione: esse nascono infatti grazie all’invio di una serie di lavori - originali o multipli - opportunamente firmati e numerati, spediti dai vari autori. Lavori realizzati con varie tecniche e di dimensioni diverse, che vengono perlopiù raccolti in apposite scatole oppure in raffinate cartelline, in cambio dell’invio dei quali ogni artista partecipante riceverà un esemplare della rivista; esemplare che, considerate le particolari modalità di realizzazione, può essere senz’altro definito un’opera d’arte collettiva. 


   Ovviamente, visto che parliamo di opere racchiuse in contenitori tridimensionali, è naturale pensare immediatamente a Marcel Duchamp e alla sua “Boîte-en-valise”  - “Scatola in valigia” -  realizzata tra il 1935 e il 1941, ovvero  una valigia in pelle contenente una serie di riproduzioni di opere dell’artista, oppure ad “Aspen”, una rivista nata a New York e pubblicata con cadenza irregolare  da Phyllis Johnson dal 1965 al 1971, definita per l’appunto "la prima rivista tridimensionale" in quanto  assemblata in una scatola oppure in una cartella,  comprendente materiali vari come opuscoli, cartoline, poster, pellicole ecc. E sempre a New York, nel 1970 fu fondata da Richard Kostelanetz, “Assembling”, una rivista annuale basata sull’assemblaggio e la cooperazione che chiedeva ai propri collaboratori l’invio di un tot numero di copie di un numero prestabilito di pagine aventi un determinato formato, che poi venivano debitamente assemblate.

 

 



  In Italia, a proposito dell’uso dell’assemblaggio, bisogna sicuramente menzionare prima di tutto l’Antologia sperimentale “Geiger”. 


Il primo numero di “Geiger” risale al 1967, fu fondata da Adriano Spatola e diretta dallo stesso con i fratelli Maurizio e Tiziano, e come racconta infatti Maurizio Spatola nel suo archivio on-line, per il primo numero di suddetta antologia fu chiesto ad una cinquantina di autori coinvolti di collaborare inviando 300 copie di una loro opera in formato A4. 
E sempre per quel che riguarda l’Italia va ricordata anche la rivista “Arte Postale!” fondata nel 1979 da Vittore Baroni. 


 “…Nelle sue prime cinquanta uscite, Arte Postale! ha adottato la formula dell'assemblaggio di pagine originali fornite dai diversi partecipanti (sull'esempio della storica testata Assembling del critico-poeta newyorkese Richard Kostelanetz), un procedimento largamente impiegato anche da altri, che ben evidenzia la natura collettiva, cooperativa e non competitiva di ogni progetto di mail art che si rispetti…”
( da https://www.hackerart.org  “MAIL ART ZINES” articolo di Vittore Baroni del 1993).


  Dopo questa breve introduzione possiamo ritornare alle riviste in esposizione precisando che si tratta di quelle a cui ho partecipato negli ultimi anni, alcune esplicitamente legate al mondo della mail art e che prevedono quindi una libera adesione da parte degli artisti, altre invece realizzate esclusivamente su invito. 


  Per quanto riguarda l’esplicito legame con la mail art, prima di tutto ricordiamo la zine d'assemblage canadese “Circulaire 132” diretta da Réjean F. Côté : trattasi di un vero e proprio periodico sapientemente rilegato a mano a cui collaborano artisti internazionali. Tale rivista oltre a riportare incollate su ogni pagina le opere inviate, pubblica anche notizie provenienti dal mondo della mail art, come ad esempio inviti a progetti ed altro. 

 

 



   Altra zine d'assemblage palesemente legata all’arte postale, è la francese “Nada-Zéro” a cura di Christian Alle, i cui lavori inviati vengono pazientemente fissati su ampie pagine verticali.  L’ ultimo numero di “Nada-Zéro” è stato realizzato quest’anno, così come quest’anno si è avuta anche la divulgazione dell’ultimo numero della storica rivista ad assemblaggio statunitense “Stamp Zine” - a cura di Picasso Gaglione e di sua moglie Darling Darlene - che raccoglie preziose stampe eseguite con timbri di gomma (rubber stamp), firmate e numerate, inviate da ogni parte del mondo. 


   E sempre a proposito di Picasso Gaglione, bisogna anche aggiungere che non a caso è stato lui l’ispiratore di “Attic Zine”, una rivista ad assemblaggio originaria del Regno Unito a cura di Nicola Winborn, dedicata ogni volta ad un colore diverso.


   Tra le riviste ad assemblaggio che richiedono l’uso di rubber stamp, va ricordata anche la taiwanese “The Rubber Postcard” a cura di William Mellott.
   Per quel riguarda invece le riviste in scatola, prima di tutto è da citare l’irlandese “Franticham's Assembling Box” pubblicata da Red Fox Press alla quale si partecipa solo su invito - così come identicamente accade per partecipare all’italiana “Civico 23” a cura dello staff di Civico 23 No Profit Art Space. 


   In scatola viene assemblata anche l’australiana “Kart” a cura di David Dellafiora - Field Study - che è pure il curatore di “Wipe”, una rivista ad assemblaggio originalissima in quanto richiede l’invio di opere realizzate su carta igienica per omaggiare il famoso orinatoio di Marcel Duchamp.


   Sempre in scatole - trasformate in questo caso in pregiate opere d’arte - sono le zine che arrivano dalla Germania curate da Ptrzia (TicTac) come “sPMATS zine” e “Zine in a box” - e a proposito di riviste ad assemblaggio tedesche, rammento che in Germania nascono anche “Excavations” - per partecipare alla quale la propria candidatura deve essere accettata dalla curatrice Svenja Wahl, e “Artifacts on paper” a cura di Eberhard Janke. 


   Tra le riviste in scatola vanno altresì ricordate quelle curate dall’artista spagnolo Alfonso Aguado Ortuño, ad alcune delle quali si può inviare liberamente i propri lavori mentre per partecipare ad altre è previsto uno specifico invito - e tra queste  in primis c’è “La Jirafa En Llamas”, il cui numero 49 è stato realizzato in ricordo della tremenda alluvione che ha colpito Valencia nel 2024; poi “𝞹”, di forma circolare, “Collage” dedicata appunto al collage, “ZIGZAG” e “Cuaderno Artístico «10”  dedicate invece alla poesia visiva, ed infine la singolare “fuego X favor”, composta da una serie di piccole scatole di fiammiferi trasformate in opere d’arte ovviamente inviate dagli artisti partecipanti. 

 


 


   Dedicate alla poesia visiva sono anche le originalissime riviste ad assemblaggio curate dall’artista spagnolo Raimon Blu. Ricordiamo quindi “100% PVC”, la cui forma rammenta un esplosivo candelotto di dinamite oppure “La Persiana” che ricorda appunto una persiana o ancora “La @spiral” dedicata alla poesia visiva minimalista ed infine "Autorretrato", ovvero una vera e propria cornice che raccoglie al suo interno non una ma tutte le opere inviate dai partecipanti.


   In Spagna sono nate anche “Sandwich Art” a cura di Joaquin Gomez, “Sonetos”, revista ensamblada di sonetti visivi Ediciones Babilonia, “El Remiten-te”, esplicitamente legata all’arte postale a cura di Francisco Escudero ed infine “Tránsito” una sorta di contenitore creativo anch’esso legato all’universo mail artistico, a cura dell’artista Pedro Gonzalves Garcia.  


   Sempre per quel concerne l’assemblaggio internazionale, bisogna ancora ricordare, prima di tutto, “Brain Cell”, un articolato collage realizzato dall’artista giapponese Ryosuke Cohen che unisce timbri colorati, artistamp, adesivi ecc inviati da ogni parte del mondo, poi “Honor Roll Atc”, una raccolta internazionale di atc (ovvero di artist trading cards cioè piccole opere d'arte di cm 6,35 X 8,89) a cura dello statunitense Jos Ronsen ed infine, “@RtHLe” a cura di Boog Highberger anch’egli statunitense.  


   Di sicuro interesse sono alcune pubblicazioni ad assemblaggio nate in Italia come ad esempio “T.A.Z.” (Tiny Art Zine), a cura di Vittore Baroni, rivista miniaturizzata e quindi accompagnata da una lente d’ingrandimento, e “AperiodiKa”, libro realizzato con la tecnica dell’assemblaggio, a tiratura limitata, a cura di Tiziana Baracchi - purtroppo prematuramente scomparsa - con testo critico di Giancarlo Da Lio. 

Angela Caporaso

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA 

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