31 OTTOBRE - 2 NOVEMBRE 2025
GIANNI ASDRUBALI | FRANCESCO CANDELORO | ALAN CHARLTON | PHILIPPE DECRAUZAT | FRANÇOIS MORELLET | NELIO SONEGO | NIELE TORONI | GÜNTER UMBERG
Apertura al pubblico
sabato 1 novembre, ore 12:00 - 20:00
domenica 2 novembre, ore 11:00 - 19:00
A arte Invernizzi presenta in occasione di Artissima 2025 un percorso espositivo con opere significative di artisti italiani ed internazionali di diverse generazioni rappresentati dalla galleria, creando un dialogo-confronto tra loro.
Sulla parete esterna che affaccia sul corriodio Green viene presentata l’opera Contorsions n°6 di François Morellet, artista internazionale - con cui la galleria collabora dal 1994 - cui il Centre Pompidou di Metz dedicherà nel 2026 una grande retrospettiva in occasione del centenario dalla sua nascita. Morellet da sempre decostruisce ironicamente la geometria euclidea per restituirne una rappresentazione dal segno minimale affinché si ridefiniscano i sistemi percettivi ed esperienziali del reale. I neon che sbordano dai margini del quadro - rompendone il perimetro - si realizzano nell’attivazione dello spazio circostante, estendendosi oltre il limite della tela. Espansione che raggiunge l’apice della tensione nel linguaggio espressivo di Niele Toroni, per il quale l’atto pittorico è strettamente legato con lo spazio ed il tempo dell’esistenza. La successione delle impronte di pittura è ripetuta sulle superfici più varie, in questo caso sui manifesti degli interventi dell’artista stesso realizzati nel 1987 al Castello di Rivoli.
La parete a destra presenta l’opera di Gianni Asdrubali che da sempre dà origine a opere d’arte caratterizzate da un incontro-scontro di pieni e vuoti. La sua opera si origina dal vuoto, inafferrabile e sempre pieno di materia, con pitture caratterizzate da una superficie bidimensionale e una frontalità spaziale, che rendono le opere adimensionali. Questi lavori dialogano con le superfici pulsanti di Günter Umberg, i cui monocromi sono il risultato di diverse stratificazioni di pigmenti colorati stesi su tavole di legno a partire dagli anni Settanta, un concentrato di energia e profondità inafferrabili che divengono espressione della potenza emanata dall’opera che si relaziona con la spazialità in cui è collocata. Accanto, il lavoro di Nelio Sonego, appartenente al ciclo degli “Orizzontaleverticale”, attraverso il gesto ripetuto ma sempre diverso indaga le possibili variazioni delle linee all’interno della tela, che si apre e si espande nell’ambiente circostante.
Sulle pareti antistanti è esposto un lavoro di Alan Charlton della serie “Trapezium Paintings”, presentati nella sua ultima mostra personale in galleria, dove viene messa in luce una ripetizione e allo stesso tempo una costante alterazione dell’elemento monocromo. Accanto ad essa si diparte l’energia della pittura di Philippe Decrauzat che, attraverso la ripetizione modulare, si propone di indagare in maniera sistematica il processo del vedere e del fare esperienza di sè, obbligando chi osserva ad interrogarsi sul movimento ondeggiante e inarrestabile che l’occhio compie e sulla persistenza dell’immagine vibrante che esso coglie a cospetto dell’opera. A dialogare con queste opere si trova lo skyline della città di Torino di Francesco Candeloro, i cui lavori sono legati alla memoria dell’artista e alla sua esperienza diretta dei luoghi che egli reinterpreta e ripropone attraverso una sua personale rielaborazione. Inoltre dell’artista sono esposti anche i cosiddetti “libri”, presentati nelle due versioni possibili: da un lato la struttura rettangolare chiusa che contiene al suo interno le pagine raccolte come in un volume, dall’altro i singoli fogli vengono “squadernati” sulla parete consentendo una lettura aperta dell’opera.
Ogni artista, attraverso la propria poetica, dà vita ad un diverso e mutevole pulsare dell’immagine che proietta nel reale - nello spazio e nel tempo - nuove possibilità di visione, inscindibilmente legate al divenire dell’esistenza e del cosmo.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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